Sarebbe stata un’impresa rintracciare tutte le apparecchiature «taroccate», distinguerle da quelle legittime, disattivarle nonché ingabbiare geniaccio ed eventuali complici. In realtà (e, per fortuna) i tre uomini arrestati dalla Polstrada con l’accusa di truffa, ricettazione di documenti rubati, uso di timbri falsi dell’agenzia delle entrate, dell’ufficio anagrafe del Comune di Milano e della squadra mobile e contraffazione di carte d’identità, sono tutti pluripregiudicati per traffico internazionale di auto rubate. E, conoscendo bene le pratiche automobilistiche e tutto il mondo che ruota attorno a questo ambiente, sapevano di non aver bisogno di faticare al punto da dover fotografare le vetture da sanzionare. «Mentre percorrevano le autostrade, soprattutto la A4 o direttamente nelle aree di servizio - spiega il vice questore aggiunto della Polstrada Massimo Bentivegna - prendevano nota delle targhe di determinate vetture. Poi, tramite raccomandata, spedivano il bollettino e il falso verbale agli intestatari delle macchine: ai multati, infatti, non arriva mai la foto dell’autovelox».
I tre «volponi» ideatori del business sono Alberto Milani, 67 anni, Dario Beretta, 35 anni e il 43enne Roberto Brera. Aiutati da Valerio F. (un 55enne denunciato a piede libero in concorso), da aprile di quest’anno hanno spedito 245 verbali.
Che, se pagati tutti, avrebbero fruttato loro 38.710 euro. Il denaro andava a finire su un conto corrente postale sul quale, quando è intervenuta la Polstrada, erano in arrivo ben 11.736 euro: erano già 72, infatti, gli automobilisti che avevano pagato. «Tutto è cominciato quando, da un semplice ricorso che contestava una di queste infrazioni, ci siamo accorti, istruendo la pratica e inoltrandola in Prefettura, non solo che non esisteva il verbale relativo alla multa indicata, ma che il conto corrente postale indicato sul bollettino era intestato a qualcuno che, fornendo false generalità, aveva però messo la sua vera foto sulla fotocopia del documento fornito alle Poste per aprire il conto. Era la foto di un pluripregiudicato - conclude Bentivegna - riconosciuto da un nostro ispettore che lo aveva già arrestato in passato per traffico internazionale di auto. Per fortuna sul conto, che abbiamo subito sequestrato per poi iniziare intercettazioni e indagini, in quel momento erano giunti poco più di 1.050 euro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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