Municipalizzate troppo costose il sindaco dimezza gli stipendi

Municipalizzate troppo costose il sindaco dimezza gli stipendi

Franco Sala

Se non è il primo caso in Italia poco ci manca. Giampiero Mariani, che a Desio è sindaco, senza se e ma ha dimezzato gli emolumenti di tutti gli amministratori delle Aziende municipalizzate. Una scelta drastica, coraggiosa e allo stesso tempo controcorrente. «In questo modo risparmiamo duecentocinquantamila euro l’anno. I dieci membri che guidano la “Gestione Servizi”, la “Trading Spa” e la “Investimenti Spa” percepivano un miliardo delle vecchie lire, sul quale, è vero, dovevano pagare le imposte. Mi sembra comunque - è straconvinto il sindaco - una cifra spropositata». Con questa risoluta «sforbiciata», Gaetano Perna, dei quasi tredicimila euro lordi che incassava ogni mese, dovrà accontentarsi «solo» della metà. La «scure» del primo cittadino si è abbattuta pure sugli stipendi degli altri nove «uomini d’oro» che si portavano a casa, mensilmente, chi 4.300 euro, chi 2.800, chi 2.250 fino al meno fortunato che guadagnava 1.900 euro. «Non bisogna dimenticare che sono amministratore delegato di due società e presidente della Gestione Servizi – replica Perna -. Il sindaco forse non ricorda che, con la precedente gestione, l’azienda retribuiva il direttore generale e i costi complessivi erano superiori di duecentomila euro per ogni anno. In ogni caso tutelerò la mia immagine professionale in tutte le sedi». Presidente e consiglio d’amministrazione della «Gestione Servizi Spa», l’azienda interamente a capitale pubblico che si occupa dell’erogazione del gas, della rete d’illuminazione e della raccolta rifiuti, replicano al sindaco che, oltre alla crociata contro gli stipendi da favola, pretende le loro dimissioni. Giampiero Mariani, il 18 luglio scorso, aveva avviato la procedura di legge per «rimuovere» il vertice politico della società per azioni, al quale contestava una lunga serie d’inadempienze, ritardi e addirittura omissioni. A Gaetano Perna, presidente e amministratore delegato dell’azienda, a Claudio Lazzarotto, Umberto Cantù e Claudio Rovelli, consiglieri, il capo della giunta mandava a dire «che nessuna puntuale relazione è stata presentata sull’attività della società nella quale fossero chiaramente esplicitati i progetti, indirizzi ed obiettivi da raggiungere nel rispetto dei criteri d’economicità, efficienza ed efficacia, che tenessero in considerazione gli indirizzi della proprietà». Parole affilatissime, che i destinatari respingono in blocco. Tanto che ieri, alla scadenza del termine, hanno presentato un dettagliato fascicolo del tutto simile ad una requisitoria difensiva. «Non potevamo fare altrimenti - spiega Gaetano Perna -. È un nostro preciso diritto replicare ad accuse ingiuste e ingiustificate.

Ho l’impressione di trovarmi di fronte ad un’evidente strumentalizzazione politica. Il sindaco deve rispettare le norme del codice civile e convocare l’assemblea prima di assumere provvedimenti che, riconosco, fanno parte della sua sfera di competenze».

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