Un vero atleta. Un judoka che ha rappresentato la propria nazione, il Camerun, alle ultime Olimpiadi, quelle svoltesi due anni fa ad Atene. Il povero Rostand Barry Melaping Tchassem, 28 anni, probabilmente non sapeva che Milano è uno di quei posti sulla terra dove può capitarti davvero di tutto. E dove i veri «vip» sportivi - quelli riconosciuti (e rispettati) da tutti - sono, al massimo, i calciatori. Se un atleta straniero fa parte, comè capitato laltra sera al nostro atleta africano, del servizio di benvenuto allingresso di una festa privata per coppie, seppure in una discoteca bella e distinta come l«Hollywood» di corso Como, beh, gli si può parare davanti allimprovviso un balordo qualunque che, nella migliore delle ipotesi, rischia di farlo fuori. Solo a quel punto - e solo grazie ai carabinieri che lhanno accompagnato al Fatebenefratelli a farsi medicare due lievi ferite alla testa che gli sono costate una prognosi di 12 giorni - salta fuori lidentità dellatleta che, per un pelo, non ci ha rimesso la vita. E ancora una volta abbiamo sfiorato lincidente diplomatico.
In realtà, quella tra giovedì e venerdì è stata una notte dura non solo per lo sportivo camerunense addetto al servizio «welcome» dell«Hollywood», ma, proprio contemporaneamente, anche per un altro buttafuori milanese di guardia all'entrata di unaltra notissima discoteca che si trova a due passi da corso Como, sui Bastioni di Porta Nuova, lo «Shocking».
Latleta camerunense è stato aggredito da un albanese. Mancavano pochi minuti alluna. Arben Qepuri, 26 anni, giunto in taxi davanti alla discoteca, era stato allontanato dal judoka perché, completamente ubriaco, pretendeva di entrare nel locale per partecipare a una festa privata per coppie. A quel punto limmigrato dellEst si è allontanato e poi è tornato sul posto con un mazzo di rose rosse tra le quali nascondeva ben due coltelli. Latleta camerunense ha capito subito che il mazzo di fiori che gli veniva allungato dalluomo che aveva appena allontanato con la forza dal locale in realtà nascondeva una grossa insidia. Così, con uno scatto, si è scansato evitando il peggio e cavandosela con due lievi ferite alla testa e una prognosi di 12 giorni. L'albanese invece è stato arrestato per tentato omicidio.
Il secondo episodio è avvenuto davanti allo «Shocking». Dove tre persone - un italiano 28enne e due albanesi di 26 e 22 anni - sono stati arrestati per minaccia aggravata e porto d'armi illegali.
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