Addio a Le Bartz, leader dei Rockets. Fu il Marinetti del «rock spaziale»

Tutta la produzione discografica dei Rockets è stata proiettata nel futuro

Addio a Le Bartz, leader dei Rockets. Fu il Marinetti del «rock spaziale»
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Christian Le Bartz, frontman dei Rockets dal 1974 al 1984 è stato per il cosiddetto «rock spaziale» quello che Filippo Tommaso Marinetti fu per il Futurismo. Un visionario. Non a caso uno dei successi indimenticabili del gruppo francesi si intitola «Future woman». Ma è stata tutta la produzione discografica dei Rockets a essere proiettata nel futuro. Una concezione spazio-tempo che andava al di là della musica: non a caso anche la morte dell’iconico Christian Le Bartz - di cui si è avuta notizia ufficiale solo ieri - pare risalga al 4 febbraio, a riprova che con i Rockets il calendario è solo una proiezione dell’anima o di una ineffabile cronologia cosmica. Proprio ieri a Milano ciò che resta (poco o nulla) dei vecchi Rockets è andato in scena a Milano sul palco del teatro Nazionale in un appuntamento che ha raccolto i nostalgici della band. Quando sono partite le note dell’iconico «On the road again» l’iconico Le Barz era già in orbita in un altro mondo ma nessuno ancora lo sapeva. Il tributo nei nuovi Rockets ai loro antenati è così proseguito senza che si potesse dedicare un applauso a Christian che della band è stato storica voce e volto nel momento di massimo successo internazionale, quando quei cinque «alieni» pelati, dipinti d’argento e bardati come clown venuti da un pianeta lontano mandavano in delirio i giovani degli anni ’70 e ’80, cioè gli anziani di oggi che sono corsi al Nazionale per rivivere gli anni d’oro del sound intergalattico («Galactica», altro brano cult dell’album Galaxy). Le Bartz ci ha lasciati a 73 anni, aveva iniziato a suonare in un gruppo di Parigi chiamato Blues Fire, al quale nel 1968 si unì Gerard L’Her, futuro componente dei Rockets. Gli esperti del settore rammentano tutte le fasi successive: «Nel 1972 si formarono i Crystal, nel 1973 furono notati dal produttore Claude Lemoine. Nel 1974 venne pubblicato in Francia il singolo Rocket Man e si cominciò a sperimentare il nuovo look con teste rasate e pelle argentata che da lì a poco sarebbe diventato il loro segno distintivo».

Nel 1975 venne pubblicato il singolo Future Woman/Sexy Planet: il nome cambiò in “Les Rockets” per poi diventare definitivamente Rockets in occasione del singolo Samourai/Fils Du Ciel. Nel 1976 i Rockets pubblicarono il loro primo album omonimo e nel 1977 divennero celebri anche in Italia.

Curiosità: ospiti della trasmissione tv Discoring, Christian Le Bartz impugnò un bazooka «lanciafiamme», lo puntò sul pubblico, dando fuoco accidentalmente ai capelli di uno spettatore. Quando si dice, un successo bruciante.

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