Il 21 aprile 2016 moriva Prince Rogers Nelson, meglio conosciuto come Prince. Il cantante, musicista e produttore discografico venne trovato privo di vita nella sua residenza a Chanhassen, nel Minnesota. Aveva 57 anni. Con album del calibro di "1999", "Purple Rain" e "Sign o' the times", Prince ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. I numeri parlano della sua carriera tanto quanto la sua musica: 150milioni di dischi venduti in tutto il mondo, sette Grammy Awards, sette Brit Awards, sei American Music Awards, quattro MTV Video Music Awards, un Academy Award e un Golden Globe. Artista poliedrico dalle mille sfaccettature, Prince Rogers Nelson voleva essere libero dai diktat del mercato musicale come libera e multiforme era la sua musica. Per questo il suo nome oggi è ben visibile sulla Rock and Roll Hall of Fame e nella UK Music Hall of Fame.
Da TAFKAP a The Artist, i tanti nomi di Prince
Il Folletto di Minneapolis, così era soprannominato dai suoi fan, è sempre stato insofferente alle rigide regole discografiche impostegli dalla Warner Bros, con la quale firmò nel 1977, quando aveva solo 19 anni. Per Prince la musica era come l'aria che respirava e scriveva canzoni a un ritmo talmente elevato, che avrebbe potuto pubblicare più dischi l'anno. Ma la politica della Warner era quella di seguire una cadenza ciclica e non saturare il mercato. La casa di produzione americana deteneva i diritti sul suo nome - Prince - e lo trasformò in un vero e proprio marchio registrato. Per questo, per ribellarsi al vincolo contrattuale, il cantante cambiò più volte nome nel corso della sua carriera. Per rivendicare la sua libertà artistica, indispettire la Warner e pubblicare altri album con la sua etichetta indipendente, si fece così chiamare TAFKAP (acronimo di The artist formerly known as Prince) poi semplicemente The Artist e infine, dal 1994 al 1999 utilizzò un simbolo che i fan ribattezzarono Symbol o Love Symbol.
Prince, come è morto
Un alone di mistero ha avvolto il decesso di Prince per diversi anni. Le notizie sulle cause della morte dell'artista americano sono state inizialmente contrastanti e si parlò addirittura di HIV. Il suo corpo senza vita venne trovato in uno degli ascensori della sua lussuosa casa-studio, Paisley Park, dove viveva da solo. Fu la sua guardia del corpo, Kirk Johnson, a trovarlo e ad allertare i soccorsi con una drammatica telefonata al 911. Nonostante il pronto intervento, i sanitari non riuscirono a rianimarlo e il cantante fu dichiarato morto alle ore 10 del 21 aprile 2016. Quattro giorni prima del suo decesso Prince era stato ricoverato in ospedale a seguito di un malore avuto sul suo jet privato, ma si era parlato di un'influenza.
La notizia della morte di Prince sconvolse gli Stati Uniti. I siti di informazione americani parlarono di abuso di sostanze stupefacenti e di una presunta malattia osteoartrosica, così le sorelle dell'artista chiesero risposte certe sulla sua morte. Le autorità del Minnesota aprirono un'indagine che durò due anni e nel 2018 fu chiarito che il cantante era morto per un’overdose accidentale di Fentanyl. La procura della Contea di Carver spiegò che "Prince pensava di prendere vicodin per gestire il dolore ma aveva inconsapevolmente preso pillole contraffatte arricchite con Fentanyl". L'indagine fu chiusa senza che nessuno fosse accusato di omicidio per avere procurato oppiacei contraffatti all'artista.
La battaglia per l'eredità
L'improvvisa morte di Prince scatenò una feroce disputa per l'eredità. Non avendo lasciato alcun testamento, per la legge del Minnesota il suo ingente patrimonio doveva essere diviso egualmente tra sua sorella e i suoi cinque fratellastri. Così Sharon, John e Norrine Nelson decisero di rivendicare l'eredità mentre Tyka Nelson, Omarr Baker e Alfred Jackson cedettero le loro quote alla Primary Wave, una casa editrice di New York. Ci vollero otto anni di battaglia legale per raggiungere un accordo per la spartizione dei 156 milioni di dollari dell'eredità ma soprattutto per tracciare una linea comune per la gestione dell'archivio musicale edito e inedito di Prince. Grazie a questo accordo sono stati pubblicati tre album postumi dell'artista - Piano and a Microphone 1983 (2018) Originals (2019) e Welcome 2 America (2021) - e la famiglia e la Primary Wave continuano a incassare i diritti sulla sua musica.
Lo scorso gennaio, a sorpresa, la guerra per l'eredità si è ufficialmente riaperta. La nuova causa, presentata presso il tribunale del Delaware quattro mesi fa, è stata intentata da L. Londell McMillan e Charles Spicer - i manager della Prince Legacy LLC, una delle due holding create per gestire il patrimonio di Prince - contro le sorellastre del cantante Sharon Nelson e Norrine Nelson. Secondo l'accusa le due donne, e due nipoti di Prince, avrebbero cercato di estromettere i due manager dalla società, provando addirittura a vendere le loro quote con la conseguenza diretta di creare un disequilibrio nella ripartizione dell'eredità.
"La loro interferenza e il loro intervento renderebbero impossibile portare avanti gli affari della Prince Legacy e causerebbero un danno irreparabile alla gestione dell'eredità di Prince", riferisce BillBoard. Al momento ogni azione delle sorellastre di Prince è stata bloccata, ma la nuova battaglia si annuncia controversa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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