"Voleva influenzare le elezioni?". Il Codacons inchioda la Rai per la sparata di Fedez

L'associazione dei consumatori ritiene che la responsabilità di eventuali violazioni delle norme in tema di propaganda elettorale sia "in capo alla Rai"

"Voleva influenzare le elezioni?". Il Codacons inchioda la Rai per la sparata di Fedez

Ci siamo, ancora una volta: la Rai e Fedez finiscono a braccetto al centro dell'ennesima bufera. Questa volta a provocare il caso mediatico è stata la sparata del cantante che - nel corso della sua esibizione a bordo della Costa Smeralda - ha attaccato Eugenia Roccella (ministro per la Famiglia), si è scagliato contro Galeazzo Bignami (viceministro alle Infrastrutture) e ha sferzato una deputata di Fratelli d'Italia. L'attacco choc diretto al governo nel corso della seconda serata del Festival di Sanremo ha incendiato la polemica per l'atteggiamento del rapper.

Il Codacons inchioda la Rai

Sulla questione ha preso posizione il Codacons, secondo cui la responsabilità di eventuali violazioni delle norme in tema di propaganda elettorale "è in capo alla Rai". L'associazione dei consumatori ritiene dunque che l'azienda debba valutare potenziali provvedimenti da adottare qualora venisse accertato che "partecipanti o ospiti del Festival abbiano violato i regolamenti cercando di influenzare i risultati delle prossime elezioni".

Il Codacons ha così deciso di intervenire alla luce del freestyle attraverso cui è stata data vita a una nuova polemica con diversi esponenti del governo. "Quanto agli attacchi e alle critiche politiche contenute nell'intervento di Fedez, riteniamo si tratti di espressione della libertà di pensiero", tiene comunque a precisare il Codacons.

Fedez ha inoltre punzecchiato l'associazione con una provocazione al veleno che non è passata inosservata: "Ciao Codacons, guarda come mi diverto". La stessa associazione ha replicato con un tono ironico, mostrandosi apparentemente riconoscente per essere stata citata e dunque per aver avuto uno spazio mediatico: "Vogliamo ringraziarlo per aver portato una associazione dei consumatori al centro del Festival, dando così spazio a chi tutti i giorni si batte per la difesa dei diritti degli utenti".

L'ira contro Fedez

L'attacco di Fedez a diversi rappresentanti dell'esecutivo non è ovviamente sfuggito agli occhi vigili degli utenti sui social, che si sono divisi sul collegamento del cantante: da una parte si trova chi crede che la libertà di espressione sia assolutamente legittima e che dunque si possano anche sferrare attacchi politici in Eurovisione; dall'altra è situato chi è convinto che la politica debba restare fuori dal Festival di Sanremo o che quantomeno ci sia un minimo di contraddittorio.

In maniera inevitabile non sono mancate aspre critiche all'indirizzo della kermesse della canzone italiana e del rapper: "Mi fa sempre più schifo questo Sanremo, più politica meno canzoni"; "Che tristezza e che pena"; "Se un Festival della canzone ha bisogno della polemica politica per tenere vivo l'interesse del pubblico, è alla frutta";

"Immancabile la coglionata anti-destra di questo cialtrone finto paladino dei più deboli"; "Si può dire che sa sempre farsi bene pubblicità. Ciò detto, comunque la si pensi, non andava assolutamente fatto".

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