Nadal imperatore di Roma: quinto successo

Ancora Nadal. Il maiorchino ha fatto pokerissimo a Roma vincendo gli Internazionali d’Italia per la quinta volta nelle ultime sei edizioni dopo aver superato in finale (7-5 6-2) il connazionale Ferrer e domato in semifinale (6-4 3-6 6-4) il talentuoso lettone Gulbis, il suo rivale più serio. Nel ranking mondiale figura al terzo posto dietro Federer e Djokovic, ma sulla terra rossa è il “numero 1” e forse in questo periodo lo è anche in assoluto. La riprova al Roland Garros dopo la parentesi riservata alla Coppa Davis. Nella bellissima struttura del Foro Italico, a cui manca solo una copertura per competere con i migliori impianti del mondo, Nadal ha deliziato il pubblico con un tennis solido, potente, perfino delizioso in alcune giocate sotto rete. Peccato che le ultime battute della finale – interrotta in due circostanze dalla pioggia, sul 4-4 del primo set e sul 2-1 a favore dello spagnolo nel secondo – si siano svolte davanti a un pubblico risicato e a ora tarda, quasi in contemporanea con l’inizio di Lazio-Inter. Ma non è colpa di nessuno.
Sull’epilogo non ci sono mai stati dubbi. E non solo perché il maiorchino aveva battuto Ferrer in 10 confronti diretti su 13 e addirittura non aveva perso un set nelle ultime 3 sfide. Nadal ha sempre avuto in mano il match, anche se ha dovuto attendere l’undicesimo gioco per strappare la battuta a Ferrer e chiudere il primo set nel game successivo dove ha anche annullato una palla-break. A questo punto il 28enne Ferrer ha virtualmente alzato bandiera bianca, una caduta verticale, di natura forse più mentale che fisica: nel secondo set s’è fatto portare via per due volte il servizio dimostrando di aver perso il feeling con il gioco, la partita, il torneo. Ciao ciao Roma. Giusto così.
Ci voleva il miglior Federer per creare qualche problema a questo Nadal che pare tornato ai livelli del 2008: successo al quinto set sullo svizzero a Wimbledon, vittoria facile a Parigi. La sua collezione di trofei è impressionante: 6 Grandi Slam e 31 Atp di cui 17 targati “Master Series”. Ma il Migliore, dopo aver disertato Montecarlo, è uscito al secondo turno per mano di Gulbis e pare intenzionato a sacrificarsi solo nei tornei del Grande Slam. La pancia è piena, il conto in banca stratosferico e le gemelline hanno tolto un po’ di tennis dalla sua testa. Giusto il contrario di Nadal. Lo spagnolo vuole vincere e stupire anche per dare una lezione a chi l’aveva accusato di doping e ne aveva pronosticato una irreversibile flessione. Niente di tutto questo. Il duello continua.
In questa sfida fatica a inserirsi il serbo Djokovic, sconfitto a Roma da Verdasco dopo una maratona di 3h e 17’. Si fa largo invece Gulbis che al maiorchino ha portato via un set: «Voglio che parliate di me come grande tennista, non perché mio padre è l’uomo più ricco del mio paese. I miei obiettivi? Entrare nella top ten e vincere un Grande Slam». Intanto lavora il doppio di prima e legge solo roba tosta. Un bel tipo. A Roma è arrivato con una classifica mediocre, appena quarantesimo dopo aver rischiato un anno fa di uscire dai primi 100. Adesso non è più quel bamboccio che sembrava perdersi nel lusso e per molti versi faceva il verso a tante promesse del nostro tennis. È cambiato in tutto.

Ascoltate cosa ha detto Nadal dopo averlo battuto in semifinale: «Ho esultato come un pazzo perché ho battuto un grande giocatore al termine di una grande partita». Più di una considerazione, un pronostico. Accidenti a lui, Gulbis non è italiano.

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