Non si arrendono i 320 lavoratori della Whirlpool di Napoli, i quali da due anni e mezzo aspettano che sia trovata una soluzione definitiva alla vertenza avviata dai sindacati in seguito ai licenziamenti operati nella fabbrica partenopea. Nonostante i continui incontri tra le parti, mediati dal ministero dello Sviluppo Economico, continuano ad esserci fumate nere sia su eventuali nuovi investitori che possano rilevare l’azienda sia sui procedimenti giudiziari che vedono coinvolti i lavoratori licenziati. La sentenza dei giudici dopo il ricorso delle organizzazioni sindacali non arriva e la tensione cresce sempre di più. Per quanto riguarda la reindustrializzazione dello stabilimento di via Argine, invece, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, l’impedimento maggiore è rappresentato dalla cessione del ramo d'azienda.
Secondo quanto emerge dagli ultimi incontri, Whirlpool non sarebbe più disponibile a proseguire su questa strada, dato che si è perso molto tempo senza che si concretizzasse l’interesse di possibili investitori. La situazione è in completo stallo e la posizione dei 320 lavoratori napoletani si fa sempre più difficile. Restano ottimisti i funzionari del ministero dello Sviluppo economico, i quali, senza entrare nei dettagli, confermano che qualcosa si muove e che entro il 15 dicembre, la data in cui si dovrebbe dare corpo alla reindustrializzazione, si faranno avanti diverse aziende.
È stata Alessandra Todde, viceministro dello Sviluppo economico, a rendere note le ultime novità dopo l’incontro con le parti in causa. “Sono arrivate molte manifestazioni di interesse - ha detto la rappresentante del governo – non vogliamo far entrare aziende solo con l'obiettivo di assumere persone, ma stiamo scegliendo le imprese rispettando quello che è il progetto industriale nel suo complesso. Stiamo lavorando senza sosta per portare a compimento il piano su cui, ed è visibile a tutti, stiamo investendo molto”. Parole, però, che non convincono i lavoratori, i quali sono stufi di aspettare. Da ventinove mesi si discute del loro futuro, ma nulla di concreto è stato prospettato a centinaia di famiglie che rischiano ben presto di finire sul lastrico.
I sindacati, intanto, come fa sapere Il Mattino, hanno prodotto un documento nel quale accusano il governo che, secondo loro, “non è stato in grado di assicurare quella continuità occupazionale ai lavoratori della Whirlpool di Napoli che pure aveva a più riprese promesso”.
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