Camorra, le mani dei Casalesi sul Centro aerospaziale

Indagati alcuni funzionari del Cira ed imprenditori. Tra loro figurano Sergio Orsi, già coinvolto in altre indagini, e un 44enne ritenuto dal gip "gravemente indiziato di partecipazione al clan dei Casalesi"

Camorra, le mani dei Casalesi sul Centro aerospaziale

Anche le stelle dell’universo erano tra gli obiettivi dei Casalesi. O meglio, il clan non era tanto interessato al campo scientifico ma al denaro che gira nel comparto aerospaziale.

Dalle indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli è emerso che i Casalesi avevano messo le mani sulle gare d’appalto indette dal Cira (il Centro italiano di ricerche aerospaziali, ndr), società consortile per azioni a maggioranza pubblica ed organismo di ricerca conosciuto a livello internazionale operante nel settore aeronautico e aerospaziale che ha sede a Capua, nel Casertano.

E così questa mattina i carabinieri del Nucleo investigativo di Aversa hanno notificato 11 misure cautelari (due arresti in carcere, tre arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e tre interdizioni dall'esercizio dell'attività d'impresa) ad altrettanti indagati, tra i quali vi è anche una persona ritenuta essere legata al clan dei Casalesi. I reati contestati sono, a vario titolo, corruzione e turbata libertà degli incanti, aggravati dalla finalità di agevolare il clan. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano Sergio Orsi, un imprenditore di 65 anni già coinvolto in altre indagini, suo figlio e Fabio Oreste Luongo, ritenuto dal gip "gravemente indiziato di partecipazione al clan dei casalesi, con il ruolo di imprenditore colluso col sodalizio camorristico".

Secondo le prime informazioni, le indagini si sono basate sia su intercettazioni telefoniche e ambientali, che sull’acquisizione di documenti e l’esecuzione di servizi di osservazione ad opera di ufficiali di polizia giudiziaria. Nell’ordinanza si riporta che i gravi indizi di colpevolezza riguardano condotte di corruzione di alcuni funzionari del Cira ad opera di imprenditori interessati all'aggiudicazione delle gare che sono oggetto della turbativa.

Il gip Isabella Iaselli del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea (sostituti procuratori Maurizio Giordano e Graziella Arlomede) ha disposto il carcere per Sergio Orsi e per Fabio Oreste Luongo e i domiciliari per il 52enne Carlo Russo (responsabile unico della procedura di scelta del contraente), il 77enne Antonio Fago (che secondo le accuse avrebbe fatto da intermediario tra la famiglia Orsi e Filomena e Russo), ed il 60enne Vincenzo Filomena (progettista dell’Ufficio tecnico del Cira).

Il giudice ha, poi, disposto l’obbligo nel comune di residenza per Adolfo Orsi, 40 anni (figlio di Sergio), Francesco Pirozzi, (53enne geometra dell’Ufficio tecnico del Cira), e per Amedeo Grassia, 59 anni

(considerato essere un intermediario). L’interdizione dall’esercizio dell’attività di impresa riguarda, invece, gli imprenditori Salvatore Orsi, 38 anni, Felice Ciervo, 30 anni e Fiore Di Palma, 52 anni.

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