Caso Whirlpool, Di Maio: "Pretendo chiarezza"

La reazione del vicepremier affidata ai social: "Con questo comportamento i nuovi vertici di Whirlpool mancano di rispetto ai lavoratori prima ancora che al Mise e al govenro"

Caso Whirlpool, Di Maio: "Pretendo chiarezza"

Caso Whirlpool, arriva la dura replica del ministro Luigi Di Maio: "Con questo comportamento, i vertici mancano di rispetto ai lavoratori prima ancora che al governo". Il vicepremier affida alle sue piattaforme social la reazione alle intenzioni dell’azienda che ha annunciato ai sindacati di essere intenzionata a riconvertire il sito produttivo di Napoli e a valutare la cessione a terzi, facendo così infuriare i sindacati e temere per il futuro circa 430 dipendenti.

Nel messaggio, Di Maio afferma: “La notizia della chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli sarebbe già grave al solo pensiero che 430 lavoratori rischino di non avere più un posto di lavoro, ma diventa assurda se si pensa che, con questa scelta, i vertici aziendali decidano di stracciare un accordo che Whirlpool ha firmato lo scorso 25 ottobre al ministero dello Sviluppo Economico e col quale si impegnava a investire in Italia con un piano triennale da 250 milioni di euro”.

Il ministro, quindi, ripercorre gli effetti di quell’intesa siglata sette mesi fa: “Solo dopo la firma di quell’accordo e l’impegno concreto della multinazionale – scrive Di Maio -, il ministero del Lavoro concesse gli ammortizzatori sociali a sostegno delle donne e degli uomini che lavoravano per la Whirlpool. Aiuti meritati, visto l’impegno da loro profuso e poiché vittime incolpevoli di fallimenti che nulla avevano a che fare con la loro attività”.

Alla luce di ciò, dunque, le decisioni del nuovo management del gruppo, quindi, hanno urtato il governo ma, per Luigi Di Maio, hanno offeso i lavoratori: “Con questo comportamento, però, i nuovi vertici di Whirlpool hanno mancato di rispetto a loro, ancor prima che al ministero dello Sviluppo Economico e al governo stesso. Pretendo che venga puntualmente fatta chiarezza su quanto accaduto nelle scorse ore al tavolo che ho già convocato per il prossimo 4 giugno”.

Infine Di Maio fissa i termini della discussione del nuovo tavolo: “Chiarezza che dovrà esser fatta prima di tutto per i 430 lavoratori e le loro famiglie, che sono e

restano la priorità assoluta per il sottoscritto e tutto il Mise, che è pronto a rimettere in discussione l’intero piano industriale e a verificare l’utilizzo che è stato fatto degli ammortizzatori sociali fino ad oggi”.

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