L’epidemia di coronavirus si sta diffondendo in tutta Italia. Nelle scorse ore è risultato positivo al tampone anche il primario del Pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, il più grande ospedale del Sud. La notizia è stata comunicata dal consigliere regionale dei Verdi in Regione Campania e membro della Commissione sanità,Francesco Emilio Borrelli.
L’esponente politico, con un messaggio su Facebook, ha riferito che sarà immediatamente avviata una sanificazione dell’area."L'Asl Napoli 1 andrà a fare disinfezione e poi sarà riaperto il reparto". Borrelli ha anche sottolineato la necessità di ridurre al massimo i contatti "e le possibilità di diffusione del virus ed evitare di mettere a rischio contagio non solo le persone anziane o immunodepresse ma in particolar modo il personale sanitario". Da quanto appreso, il primario è in discrete condizioni di salute e, al momento, è in quarantena domiciliare. Aveva accusato i primi sintomi, febbre e dolori muscolari, nella giornata di venerdì.
La chiusura del pronto soccorso sarà temporanea. Una volta che l'intera area sarà sanificata, il presidio ospedaliero riaprirà senza problemi. Un problema, questo, che si aggiunge ad una situazione sanitaria in Campania già difficile a causa dell’emergenza coronavirus. Il totale delle persone risultate positive nella Regione è salito a 115.
Il bilancio è stato fornito alle 22 di ieri sera dall'Unità di Crisi della Protezione civile della Regione Campania. Nel documento si legge che nel pomeriggio di ieri sono stati esaminati 57 tamponi presso il centro di riferimento dell'ospedale Cotugno. Di questi, 14 sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell'Istituto Superiore di Sanità.
Un’altra brutta notizia riguarda il numero di persone che hanno perso la vita per l’infezione. Una seconda persona morta in Campania è risultata essere affetta da coronavirus. La vittima, la seconda da accertare in provincia di Caserta dopo il 47enne deceduto all'ospedale di Sessa Aurunca, è una 80enne di San Prisco.
La situazione nella Regione è seria. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca è tornato a parlare dell'emergenza coronavirus sul territorio in una intervista rilasciata al Corriere della Sera dichiarando come sia necessario usare il pugno di ferro per contenere l’epidemia.
"Sono state 24 ore difficili per noi, c'è stata un'ondata di arrivi imprevista e ingovernata, con la conseguente paura diffusa di una penetrazione di massa del contagio", ha detto De Luca riferendosi agli spostamenti dal Nord al Sud che si sono verificatoi nella notte tra sabato e domenica quando è stata diffusa la bozza del nuovo decreto del governo che ha blindato la Lombardia. "Per evitare la diffusione di massa del contagio, occorre il pugno di ferro. E se non lo farà il governo, lo faremo noi", ha continuato ancora il governatore campano.
De Luca parla anche della situazione sanitaria dovuta al Coronavirus in Campania, dichiarando di avere i brividi al pensiero di una emergenza del genere qualche anno fa, "con la nostra sanità
commissariata e disastrata". "Grazie al lavoro rigoroso di questi anni, stiamo reggendo, con una attività di prevenzione straordinaria da parte delle Asl – continua – ma se il numero di contagi cresce la situazione diventa pesante".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.