La consueta diretta social del venerdì, effettuata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per fare il punto della situazione, ha permesso al governatore di chiarire la vicenda dell’emergenza sanitaria al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Le immagini della calca di barelle e il senso di impotenza mostrato da medici, infermieri e pazienti hanno provocato la reazione di tanti cittadini e delle istituzioni locali. “Stiamo lavorando per cancellare questa brutta situazione – ha detto De Luca – e lo faremo riaprendo, a breve, l’ospedale San Giovanni Bosco e dotando il Monaldi di un nuovo pronto soccorso”. Il direttore generale dell’azienda sanitaria dei Colli, Maurizio Di Mauro, si augura che le parole del presidente si trasformino quanto prima in fatti.
“Il Monaldi – ha dichiarato il funzionario al quotidiano la Repubblica – è un ospedale specializzato, ma può entrare nella rete di emergenza. È inimmaginabile che a Napoli, il Cardarelli sia il solo punto di riferimento per quattro milioni di cittadini”. De Luca, nella sua diretta fiume, ha lanciato alcune stilettate agli altri nosocomi cittadini che, a sue dire, non hanno dato una mano al Cardarelli.“Non tutti – ha tuonato il governatore – hanno dimostrato la sensibilità necessaria”. La sanità campana, comunque, paga a caro prezzo le scelte effettuate negli anni scorsi: ospedali inutilizzabili, altri cancellati, altri ancora solo a disposizione degli ammalati Covid. Ci si trova di fronte a problemi grossi e non bastano i presidi dell’Ospedale del Mare, di Frattamaggiore e del vecchio Pellegrini.
È preoccupato il sindaco Gaetano Manfredi, il quale ha chiesto al governo di intervenire. “Il Cardarelli – ha evidenziato – da solo non ce la può fare. Si deve rafforzare la rete dell'emergenza, ma senza un filtro della medicina territoriale, il pronto soccorso diventa l'unico luogo di assistenza e nessuno può reggere una situazione del genere”.
Intanto, per decongestionare il pronto soccorso del Cardarelli si è provveduto a spostare in reparti di altri ospedali diversi pazienti. Ciò ha dato un po’ di ossigeno allo staff sanitario, ma i problemi sono di difficile risoluzione e restano intatti sul tappeto.
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