Non si spengono i riflettori sulla situazione dell’ospedale Cardarelli di Napoli, il nosocomio finito alla ribalta delle cronache nelle ultime ore per una nuova emergenza barelle denunciata dalla Fp Cgil e successivamente messa in evidenza da 25 medici che hanno protocollato un preavviso di dimissioni. Un’azione di protesta per invitare ad affrontare il problema del sovraffollamento del reparto provocato soprattutto dall'alto numero di accessi nella struttura.
Per far luce su quanto sta avvenendo nell’ospedale, il più grande del Sud Italia, nel pomeriggio di ieri sono intervenuti gli uomini del Nas (Nuclei antisofisticazione e Sanità) di Napoli, coordinati dal tenente colonnello Alessandro Cisternino, che hanno eseguito un controllo nel nosocomio. Nel corso dell’ispezione i militari non hanno rilevato particolari criticità al momento dell'accesso nel pronto soccorso, area del nosocomio maggiormente utilizzata dai cittadini di Napoli.
In un video diffuso da NapoliToday si vede, però, che ancora ieri, secondo quanto riporta il sito di informazione, vi era una elevata presenza di barelle nel salone del pronto soccorso. Anche in questo caso nessuna privacy e pochissimo distanziamento tra i pazienti.
Anche questa mattina, come riferisce l’Ansa, numerose persone affollavano il pronto soccorso che prosegue con 180 accessi nelle ultime 24 ore e la lunga permanenza dei pazienti nel reparto. La folla nel reparto resta ma, come spiega la dirigenza dal Cardarelli all'agenzia di stampa, molta è legata anche all'attesa delle persone ricoverate in pronto soccorso che vogliono essere spostati per approfondimenti nei reparti relativi alle loro patologie. Un numero abbastanza elevato: si tratta di circa il 40% degli arrivi.
Analoghi controlli, sempre esclusivamente di natura conoscitiva, i carabinieri del Nas li hanno eseguiti nella giornata di ieri anche nel Secondo Policlinico. Questa è una delle strutture che secondo la Fp Cgil deve essere coinvolta, ed anche in tempi rapidi, per sbloccare la situazione al Cardarelli grazie al relativo utilizzo dei "tanti posti letto disponibili".
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha evidenziato che la situazione dell'emergenza in città "è sempre stata complessa perché veniamo da dieci anni di commissariamento che ha fortemente ridotto il personale ospedaliero". Secondo il primo cittadino vi è anche un tema nazionale legato ai pochi medici che scelgono la specializzazione in medicina d'urgenza "perché è un lavoro molto duro e rischioso, problematica a cui si è sommato all'effetto del Covid che ha determinato la chiusura di alcuni pronto soccorso con la trasformazione delle strutture in ospedali Covid".
Manfredi ha, poi, spiegato che quella di oggi "è una fase di riorganizzazione. Il Cardarelli è una realtà importante per il Mezzogiorno e da solo non può farcela". Il primo cittadino partenopeo, infine, si è augurato che si riescano a trovare soluzioni organizzative ma ha sottolineato come sia "chiaro che servono investimenti anche da parte del governo centrale per fare in modo che si possa dare una risposta a una necessità di salute, che è determinante".
La questione Cardarelli ha varcato i confini cittadini. Il leader della Lega Matteo Salvini ha annunciato che presenterà un’interrogazione urgente sul sovraffollamento del pronto soccorso dell’ospedale. La Lega vuole chiedere al ministro della Salute una verifica dell’accaduto.
"Pur apprezzando l'enorme sforzo che compiono i medici e gli infermieri dell'ospedale Cardarelli di Napoli, non possiamo restare indifferenti davanti alle immagini e alle notizie che arrivano dal più importante nosocomio del Mezzogiorno. Come Lega ci attiveremo in tutte le sedi istituzionali per chiedere spiegazioni di come sia possibile che alcune questioni non vengano risolte da anni". È quanto hanno dichiarato il segretario regionale della Lega in Campania Valentino Grant e i parlamentari campani della Lega, Gianluca Cantalamessa, Pina Castiello, Francesco Urraro e Ugo Grassi.
Gli esponenti del partito di Salvini hanno, poi, lanciato un duro affondo contro il governatore della Campania affermando che la "sanità perfetta che ci racconta De Luca è solo sulla carta e nella sua immaginazione.
La verità è che oggi possiamo contare su buone strutture e grandi eccellenze mediche ma se ti rechi ai pronto soccorso, in alcune giornate, è come giocare al Lotto, occorre affidarsi alla fortuna e al buon Dio". Per i leghisti l’organizzazione della sanità e il lavoro "restano il tallone di Achille per tutti i cittadini campani".
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