Le nuove luci nella Galleria Umberto non piacciono. I comitati: "Inconcepibile"

Il nuovo impianto di illuminazione nella Galleria Umberto non sarebbe in linea con l'assetto storico del bene. La denuncia di Paola Barbaro

Le nuove luci nella Galleria Umberto non piacciono. I comitati: "Inconcepibile"

Un intervento deciso contro il degrado che affligge la storica Galleria Umberto a Napoli è chiesto da tempo da commercianti e residenti della zona. Uno dei luoghi più famosi della città partenopea diventa un luogo insicuro soprattutto di sera, quando i negozi abbassano le serrande. È in quel momento che la Galleria si trasforma in terra di nessuno. Ma anche durante il giorno non è che la situazione sia migliore. Nell’area, anche esterna, stazionano numerosi clochard e i venditori ambulanti.

Un intervento negli ultimi giorni è stato fatto. Sono, infatti, state posizionate delle nuove luci all’interno della struttura. Sembrerebbe una buona notizia. Eppure c’è qualcosa che non va. Perché l’impianto di illuminazione non sarebbe in linea con l'assetto storico del bene tanto che, secondo alcuni, ne stravolge linee e contenuti.

A non piacere sono quei riverberi verdi sui marmi storici del monumento. La denuncia arriva da Paola Barbaro, che in galleria ci vive e ci lavora. "É impossibile tenere anche la finestra aperta sotto i riflettori che ammantano di verde tutto, in una atmosfera a metà fra la sala operatoria e il film di fantascienza", ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno la battagliera cittadina che, in modo ironico, ha evidenziato che non si può mai abbassare la guardia "tranquillizzati dal fatto che finalmente della galleria si parla, che c'è un progetto di recupero, e ci si ritrova con queste luci verdi". Luci che, tra l’altro, "consumano una fortuna". E di questi tempi, con i prezzi dell’energia che sono lievitati notevolmente, è un problema di non poco conto.

Una situazione insostenibile. E così ieri mattina la Barbaro è andata in Soprintendenza a protocollare le sue rimostranze. Ma non è la sua unica iniziativa. Perché la stessa cittadina sta raccogliendo firme in calce ad una petizione.

Bisogna puntualizzare. La Barbaro ammette che un intervento riguardo l’illuminazione della Galleria era necessario ed era una cosa attesa da tempo ma c’è modo e modo di fare le cose. "Non ho mai visto in nessuna parte del mondo illuminare un monumento con delle luci da stadio di calcio. Sono veramente orrende. La luce verdognola le conferisce un colore spettrale. Un vero peccato se ci si ferma a riflettere che solo da poco il monumento ha un colore omogeneo. Con i marmi uniformi". Insomma sembra che la toppa sia peggio del buco. La Barbaro non ha intenzione di mollare. E così ha anche contattato la Citelum, la società che gestisce l’illuminazione pubblica delle strade di Napoli: "Ho parlato con un funzionario e mi ha spiegato che deve essere il Comune ad intervenire per cambiare il tipo di lampade, peraltro in tempi di crisi energetica, queste consumano un botto".

In questa battaglia la Barbaro non è sola. "Tutto questo è davvero inconcepibile. Un'altra affronto ad un monumento della città. Un tentativo di salvataggio peggiore del degrado in cui la Galleria è rimasta a languire per un tempo infinito. Condivido e sottoscrivo la petizione contro questo grave scempio", ha affermato Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo.

Anche Bernardo Amodio e Sergio Fedele, rispettivamente presidenti dell'associazione Atex (che rappresenta il turismo extralberghiero e il relativo indotto, ndr) di Napoli e della Campania, non ci stanno ed evidenziano che "questi errori vanno collegati all'incapacità di rendere costruttivi gli incontri con gli operatori del settore".

Non solo parole ma anche impegno nella battaglia per il decoro nella Galleria Umberto. I rappresentanti dell’associazione hanno garantito che esprimeranno la loro posizione in merito alla questione direttamente all'assessore al Turismo Teresa Armato.

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