Che bisogna intervenire per porre un argine alla movida selvaggia che, in alcune aree, disturba le notti dei napoletani è cosa nota. Da tempo diversi comitati civici sono impegnati su questo fronte. Gli aderenti chiedono azioni urgenti alle istituzioni per frenare le notti senza regole e per ritornare a godere di quella tranquillità ormai persa quando cala il sole.
Il Comune di Napoli, dopo giorni di discussioni, sta per scendere in campo con una ordinanza, che sarà operativa a partire dal prossimo venerdì, che limiterà orari, imporrà nuove regole e darà indicazioni sui controlli da effettuare. In base alle nuove norme è previsto lo stop alla musica a mezzanotte mentre i bar dovranno chiudere all’una nei giorni feriali e un’ora dopo nei fine settimana. È fatto, inoltre, divieto dalle ore 24 ad ogni esercizio pubblico e commerciale, anche se in possesso di nulla osta acustico, di emettere musica e suoni all'esterno dei locali.
Un'altra misura riguarderà la lotta contro la vendita degli alcolici ai minori: per contrastare questo fenomeno è previsto l'inasprimento dei controlli e delle sanzioni per bar, pub e altre attività commerciali. L’ordinanza contro la movida selvaggia non riguarderà tutta la città ma solo Chiaia, il Centro storico, il Vomero e Bagnoli. Particolare attenzione sarà prestata anche ai parcheggiatori abusivi: l’obiettivo è quello di colpirli con azioni mirate.
La situazione, però, appare complicata. E non del tutto sotto controllo. A conferma di ciò vi è la violenza, o presunta tale, che sarebbe avvenuta nella notte tra il 13 ed il 14 febbraio nella famosa zona dei baretti di Chiaia, una delle aree più difficili per quanto riguarda la movida.
Una donna di 30 anni, originaria di Volla, è stata accoltellata probabilmente al culmine di una rissa. La vittima, intorno alle 7.30 di ieri mattina, si è recata al Pronto Soccorso dell'ospedale Pellegrini. I medici le hanno diagnosticato una ferita da arma da taglio alla gamba destra. Fortunatamente le condizioni della giovane non sono state giudicate gravi tanto che è stata dimessa con una prognosi di otto giorni.
La violenza sarebbe avvenuta, almeno secondo il racconto fornita dalla 30enne ai carabinieri della Compagnia di Napoli Centro, mentre si trovava a passeggiare in zona in compagnia di un gruppo di amiche nel vicoletto che collega via Cavallerizza con vico Belledonne. Erano le 4.30 quando la donna sarebbe finita accidentalmente in una rissa all’esterno del locale Milly’s riportando una ferita alla gamba destra.
I militari indagano per verificare il racconto della donna e ricostruire la vicenda. L’episodio, come è ovvio che sia, ha riacceso le polemiche sulla movida. Eppure sulla vicenda si è aperto un giallo. "A quell'ora il locale era ancora aperto e non vi è stata alcuna rissa, né accoltellamento come dimostrano anche i filmati", ha raccontato a Repubblica Roberto Galdieri gestore del Millys.
Al momento l’unica certezza riguarda il malcontento dei residenti delle zone frequentate da chi ama fare tardi. "Ci vuole più coraggio da parte di quest' amministrazione. Coraggio che, purtroppo, è mancato. Rinviare l'ordinanza non solo ha regalato altri due weekend di movida violenta, ma è stato interpretato come un atto di debolezza dell'amministrazione, sia da parte dei gestori che dei clienti. Così la situazione in queste ore sta degenerando. Ancora di più non si rispettano le regole e le forze dell'ordine sono assenti, scomparse", ha affermato Caterina Rodinò, presidente del Comitato Chiaia Viva e Vivibile che ha spiegato come l’ordinanza sia "necessaria e urgente, ma inutile se non si prevede anche un presidio di forze dell'ordine per i controlli".
Controlli che Palazzo San Giacomo assicura ci saranno. "Non siamo in uno Stato dove si può vietare ai ragazzi di aggregarsi. Il tema della movida selvaggia, delle risse e dell'uso smodato di alcol è complesso e delicato. Non riguarda solo Napoli, ma anche altre città”, ha affermato l'assessore alla Polizia municipale, Antonio De Iesu.
Ma le restrizioni non piacciono a chi ha un’attiva nelle zone interessate dall’ordinanza. Si prevede un lungo e duro braccio di ferro tra le parti. "Anche se emettono l'ordinanza non la rispetteremo perché è illegittima. Gli orari sono di competenza dello Stato ed inoltre è proprio dalle due di notte in poi che locali come il mio lavorano. Non c'è nessun allarme criminalità ai baretti, ma solo comitati che vorrebbero questo quartiere senza attività notturne", ha annunciato il già citato Galdieri.
Durissima la presa di posizione di Filippo Boccoli, titolare del "66" e di "Spritz": "La vicenda dell'accoltellamento è un'ennesima strumentalizzazione per danneggiarci. Non si può addebitare a noi la mancanza di controllo che c'è su tutto il territorio, sarebbe come pretendere di combattere l'estorsione chiudendo i negozi.
Non è questa la soluzione". Nel caso peggiore i titolari dei locali sono pronti a ricorrere al Tar. Resta da capire cosa potrebbe accadere nella notte tra venerdì e sabato se i locali non rispetteranno le regole.
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