Momenti di tensione nelle prime ore della mattinata a Quarto Flegreo, nel Napoletano, dove c’è stato uno scontro tra residenti e forze dell’ordine per l’installazione di un’antenna 5G. Sul posto si sono riunite circa 500 persone, che non vogliono l’impianto in via Cocci e hanno inscenato una protesta nel tentativo di bloccare i lavori. Tra i manifestanti, alcuni anziani, che si sono sentiti male per le urla e gli spintoni, tanto che sono dovuti intervenire gli operatori sanitari del 118.
Gli abitanti di Quarto Flegreo temono per la loro salute e vorrebbero impedire l’installazione dell’antenna. Nonostante la manifestazione, però, i lavori dei tecnici stanno procedendo senza sosta, dato che le forze di polizia hanno tenuto a bada i contestatori più facinorosi.
Con il termine 5G si indicano tecnologie e standard di nuova generazione per la comunicazione mobile. Questa “quinta generazione” segue le precedenti 2G, 3G e 4G. Una delle caratteristiche principali di questa rete è quella di permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi. Non si tratta della semplice evoluzione della rete 4G, perché ha caratteristiche tecniche completamente diverse, non solo per la quantità di banda più ampia e per la velocità; si tratta proprio di un modo diverso di gestire le comunicazioni e la copertura, con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati differenti rispetto al passato.
Ma il 5G fa davvero male? Gli appelli di ricercatori chiedono una moratoria sulla sperimentazione delle reti 5G sino a quando non saranno effettuati test più approfonditi per valutare l'impatto sulla salute e si menzionano i più recenti studi sui rapporti tra l'esposizione alle radiofrequenze e l'insorgere di tumori. Due tra i più citati di recente sono quelli dell'ente governativo americano National Toxicology Program (NTP) e dell'Istituto Ramazzini di Bologna.
Non manca chi, altrove, per porre un argine chiama in causa il Codice di Norimberga, fonte di ispirazione per diverse normative nazionali e internazionali introdotte per evitare gli abusi della sperimentazione umana. Un flusso di informazioni che, messo così, dipinge un quadro poco rassicurante.
La proliferazione di antenne senza precedenti non è una definizione esagerata. Lo sostiene la stessa Comunità europea nel 5G Action Plan e lo fa con una più elevata ricchezza di particolari utili per prevedere lo scenario futuro, che non si preannuncia ottimale.
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