Ci sono sviluppi sul caso del 39enne Nicola Liguori aggredito alle spalle, cosparso di benzina e poi dato alle fiamme. Secondo le ultime informazioni rilasciate alla stampa dagli inquirenti, è stato fermato un uomo di 36 anni, tale Pasquale Pezzella, nei confronti del quale si ipotizza il reato di tentato omicidio con l'aggravante della premeditazione.
La telefonata e poi il fuoco
Nella notte fra giovedì e venerdì scorsi a Frattamaggiore (Napoli), Liguori si trovava seduto su una panchina in viale Tiziano e stava facendo una videochiamata con la fidanzata quando qualcuno lo ha sorpreso alle spalle. I fatti, come spiegato anche dalla compagna della vittima, si sono svolti così rapidamente che c'è stato poco tempo per rendersi conto di quanto stava accadendo.
A un tratto il 39enne è stato avviluppato dalle fiamme e solo la sua prontezza di spirito, che lo ha spinto a rotolarsi per terra, ha impedito che le conseguenze potessero risultare ancora peggiori. Soccorso dai residenti del posto e dal fratello, che lo ha accompagnato all'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, Liguori è stato poi trasferito al Centro Grandi ustionati del Cardarelli di Napoli e poi al policlinico di Bari con serie ferite da ustione. Per evitargli sofferenze e procedere con la terapia, i medici hanno deciso di indurgli il coma farmacologico.
Gli ultimi sviluppi
Fermato grazie al lavoro congiunto degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del commissariato di Frattamaggiore, il 36enne Pasquale Pezzella si trova ora dietro le sbarre del carcere di Poggioreale, come disposto dal pm la scorsa notte.
Sarebbe stato il fratello di Nicola, Biagio, a denunciare l'aggressore dopo essere riuscito brevemente a parlare col congiunto, prima del coma. Gli inquirenti hanno fatto il resto, rintracciando il 36enne grazie alle identificazioni fotografiche e ai dati raccolti in queste ore. Le indagini, in ogni caso, proseguono. Pezzella è già stato ascoltato dagli inquirenti, e attualmente l'ipotesi di reato nei suoi confronti è quella di tentato omicidio con l'aggravante della premeditazione.
A quanto pare, Liguori conosceva Pezzella, e fra i due c'erano degli attriti relativi al furto di uno scooter. Pezzella riteneva Liguori responsabile di tale atto. Tutto è ora in mano alla procura della Repubblica di Napoli Nord in Aversa. Il caso è stato affidato a Maria Antonietta Troncone.
Restano gravissime, purtroppo, le condizioni di Nicola Liguori,
ricoverato nel reparto di Rianimazione del policlinico di Bari. L'uomo ha ustioni di terzo grado sul 45% del corpo, che interessano gli arti inferiori e superiori, la regione lombare, i glutei e la schiena.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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