Napolitano al volontariato: "Siete voi l'Italia migliore"

Il capo dello Stato incontra nei giardini del Quirinale l'Ail, l'associazione contro la leucemia fondata da Franco Mandelli: «Per fortuna ci sono dei settori che lo scontro politico di parte non riesce a contaniminare»

Questa non litiga, non polemizza, non attacca gli avversari. Lavora in silenzio e basta, spiega Giorgio Napolitano, «si dà da fare in campo sociale» e soprattutto si tiene alla larga da uno «scontro politico» quotidiano e ormai stucchevole. É l'altra Italia, «migliore e concreta», il Belpaese «del volontariato e dell'impegno civile e non partigiano», capace di aiutare chi soffre e di «raccontare bellissime storie».
E «una bellissima storia» è proprio quella dell'Ail, la associazione che da quarant'anni lotta contro le leucemie, i linfomi ed il mieloma, che il capo dello Stato riceve al Quirinale. L'incontro si svolge sotto l'ombra di un platano secolare che troneggia nel parco, quasi a voler sottolineare la forza della vita e la serenità che spinge a sconfiggere i mali peggiori. C'è il fondatore Franco Mandelli, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e, in rappresentanza del governo, Ferruccio Fazio. Il sottosegretario alla Salute, dopo aver sentito le toccanti testimonianze dei volontari e dei giovani tornati a vivere dopo aver sfiorato la morte, quasi si tira indietro: «Noi a questo punto possiamo parlare poco, perchè tutto ciò che si può dire non può che suonare come un luogo comune». Si può solo, dice, rendere omaggio a chi,come Mandelli, da tanto tempo «è in prima linea nel campo della assistenza, ma anche della ricerca, dell'insegnamento e dell'organizzazione del volontariato».
L'Ail infatti, insiste Fazio, «ha il merito di aver messo per prima a regime il sistema del volontariato, oltre ad omogeneizzare i protocolli diagnostici». Non solo, «ha saputo mettere le famiglie dei malati al centro del processo assistenziale grazie ad un personale medico che vede la persona, oltre al paziente, ma soprattutto grazie a quelle decine di persone che hanno messo al centro della propria vita l'impegno civile» .Tutto questo in un Paese in cui «spesso il volontario non ha un ruolo ben definito». Eppure, se oggi si può parlare di «buona sanità», è perchè realtà come l'Ail e uomini come Mandelli e i suoi volontari hanno messo in piedi una «organizzazione capillare che fa agire in simbiosi ospedali ed università».
Due giorni fa, a Matera, Napolitano si era detto stanco della politica fatta di contrasti incivili. Ora, dopo aver auspicato una maggiore coordinazione tra finanziamenti pubblici e privati nel campo della sanità perchè «si può iniziare senza mezzi, ma poi i mezzi devono arrivare», torna sull'argomento. «Bisogna solo servire l'interesse comune», afferma sospirando, «senza cadere nella spirale» della guerra tra le parti. «La storia bellissima della nascita dell'associazione fa capire come sia essenziale poter combinare la più alta competenza e autorità scientifica con l'umanità, la dedizione, il saper dare tutte le proprie energie alla grande causa della salvezza della vita umana».

Iniziative di questa natura, prosegue il presidente, volte cioè «a servire soltanto l'interesse comune senza subire alcun condizionamento di interessi particolari e senza precipitare nel vortice dello scontro», fanno ben sperare. «Per fortuna in Italia - conclude - ci sono tanti settori, tanti campi che le diatribe politiche non possono contaminare».

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