«La Nautica avvolta nella bellezza»

La scommessa Ferretti Group: «In Italia investiamo soltanto sul Salone di Venezia»

Antonio Risolo

Inaugurato con il sorvolo delle Frecce Tricolori, il Salone Nautico Venezia apre i battenti al pubblico oggi alle 11,30. In realtà c'era stato un prologo sabato scorso: l'arrivo in bacino di Riva 50 Race. Grande festa e ricevimento privato organizzato dal Gruppo Ferretti per gli armatori e gli operatori più esclusivi. Riva Race è l'ultima meraviglia prodotta dall'industria nautica italiana sulle sponde dell'Adriatico, nella Riva Superyachts Division.

Del Nautico di Venezia, allestito nel bacino dell'Arsenale, ce ne parla l'avvocato Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group, tra i sostenitori più convinti della rassegna.

Avvocato, tanto per cominciare un evento nell'evento con la grande festa per la première di Riva 50 Race.

«Letteralmente stupito dall'affluenza di persone che ci hanno chiesto di venire, molte delle quali sono nostri clienti. Significa che la location attrae. Del resto Venezia è meravigliosa, la concomitanza con la Biennale dell'Arte è importantissima, il fatto che la città sia raggiungibile in aereo, con la rete autostradale, o meglio ancora in barca, rende unica la Serenissima. Siamo molto, molto soddisfatti. Un dato su tutti: alla première di Riva 50 Race eravamo in overbooking assoluto. Credo che gli albergatori di Venezia non abbiano mai avuto tante richieste come per la nostra serata esclusiva all'Arsenale. Questo mi fa ben sperare. Immagino davvero un grande salone.

A Venezia avete celebrato il 50° anniversario di Ferretti Yachts. E scoppiò l'idillio...

«Abbiamo scelto Venezia perché l'azienda è nata sull'Adriatico. Non potevamo festeggiare l'anniversario in Costa Azzurra. Per noi è stato un privilegio perché l'Arsenale è un'area del Demanio, una zona militare che forse neppure i veneziani conoscono bene. Diciamo che da quella serata indimenticabile abbiamo capito che potevamo portare qui undici barche per onorare al meglio il primo Salone Nautico all'Arsenale. Felice che altri cantieri abbiano fatto la stessa scelta. Sul mercato siamo concorrenti ma, quando si tratta di esibire le meraviglie che solo il made in Italy sa fare, siamo tutti italiani».

Riavvolgendo il nastro: Venezia è l'inizio di un percorso?

«Credo di sì. Senza nulla togliere a Genova che ha un taglio completamente diverso. Per dimensioni, Venezia sarà sempre un evento-boutique, un salone molto esclusivo, l'unico nel Mediterraneo orientale, dall'Adriatico al Libano. Penso alle migliaia di navi che incrociano in quell'area: Croazia, Slovenia, Italia, Grecia, fino ai bacini della Turchia e del Libano. Non dimentichiamo che Venezia può ospitare anche i megayacht. Noi ci crediamo. Non a caso quest'anno, in Italia, abbiamo investito esclusivamente su Venezia. E posso assicurarle che arrivano tutti. Tanti gli aerei privati dall'estremo Oriente, dal centro Europa, dagli Stati Uniti e dal Medioriente. Potendo contare, tra l'altro, su un'ospitalità alberghiera di altissimo livello. E ancora: chi vuole fare shopping ha a disposizione i migliori negozi del mondo. E la stessa cosa vale per i ristoranti. A Venezia c'è soltanto l'imbarazzo della scelta. E poi c'è la Biennale dell'Arte, l'anno prossimo dell'Architettura. È molto difficile che in un piatto perfetto si possano mettere insieme tutti questi straordinari ingredienti».

In sostanza fate eventi e saloni dove vanno i vostri clienti più esclusivi. È cosi?

«È proprio così. Piaccia o non piaccia, i nostri clienti vanno volentieri in Costa Azzurra e, per quanto riguarda l'Italia, la nostra esperienza dice Venezia».

Forse il sindaco Brugnaro deve molto a Ferretti, unico costruttore globale che espone una flotta di undici barche...

«Non credo. Sono convinto, invece, che Venezia debba molto al suo sindaco. Un conto è dire le cose, un conto è organizzarle. L'amministrazione Brugnaro e la società Vela Spa, hanno messo a disposizione ogni risorsa possibile affinché la città potesse godere il suo salone del mare. Ritengo il sindaco di Venezia una persona molto capace, intelligente e ottimo imprenditore. A lui e a tutta la città il nostro grazie per l'accoglienza riservataci. Ripeto, l'idea di Venezia è nata subito dopo l'evento del cinquantesimo anniversario, un successo sorprendente. Perché allora non ripetere quell'esperienza su scala aperta a tutti? L'idea ha funzionato. Non per Alberto Galassi. Ha funzionato per Venezia. Quando si aprono le porte di quel monumento che si chiama Arsenale, quando si possono fare le prove in mare uscendo da quello storico bacino, mi creda, è un'emozione unica. L'Arsenale di Venezia ha fatto la storia della nautica mondiale. Chi ha un minimo di cultura, un minimo di conoscenza e di cognizioni storiche, riesce a cogliere qual è la differenza tra uscire da un porto qualunque e uscire, invece, dalle porte magiche dell'Arsenale. La differenza culturale è davvero enorme».

Dopo Riva 50 Race presentate altre novità?

«Faremo più di un evento. Questa sera, infatti, presenteremo Custom Line 106, un planante di 35 metri semi-custom disegnato da Francesco Paszkowski, nella suggestiva cornice della punta della Dogana.

Sa perché tutta questa cosa funziona? Perché c'è una magia strana che permette a chi viene qui per vedere le barche di sentirsi a proprio agio avvolto nella bellezza, in quello scrigno di tesori che si chiama Venezia. Quando riesci a unire lusso e cultura hai stravinto».

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