Il Nautico mette d’accordo i «timonieri» della politica

Il Nautico mette d’accordo i «timonieri» della politica

(...) a braccetto con la signora assessore al Turismo della Regione Liguria, Margherita Bozzano, come fossero vecchie - pardon: grandi - amiche, a scambiarsi opinioni e reciproci complimenti: «Ma come sei brava tu, Margherita, per il modo con il quale, in questi anni, hai saputo interpretare le nuove esigenze del turismo. Un lavoro non sempre facile - riconosce Michela Vittoria Brambilla, dispensatrice di cuoricini, a parte le cartucce al curaro riservate ad Anno Zero e Michele Santoro -. Ma è un lavoro che ha aiutato moltissimo il confronto fra il ministero del Turismo e le Regioni». Peccato non ci sia il governatore Claudio Burlando nelle vicinanze ad ascoltare la promozione del suo assessore forse più dinamico e certamente più disponibile, lui, Burlando, in corsa per la difficile riconferma a De Ferrari, che ha appena «flirtato» con Matteoli sulle esigenze di collaborazione governo-Regioni in tema di infrastrutture (e tornerà poco dopo a incontrare il ministro per discutere sul problema dell’organizzazione del lavoro portuale).
L’eco delle dichiarazioni pubbliche della signora ministro del Turismo e soprattutto le sue attestazioni sull’assessore Bozzano in corso di passeggiata, al di fuori di qualsiasi protocollo, si diffonde in un amen e suscita commenti e inevitabili dietrologie, quasi come il «pissi pissi», mano davanti alla bocca stile-Cassano, fra il sindaco Marta Vincenzi e Anton Francesco Albertoni, presidente dell’Ucina, l’associazione delle industrie nautiche, sul palco dove si sono avvicendati i relatori della cerimonia ufficiale di apertura del Salone. Che si saranno detti per arrivare al punto di celare le labbra anche alle telecamere? E mentre la platea di Fieracongressi si interroga sull’evento, ecco che il presidente della Fiera Paolo Lombardi ringrazia deferente il Comune di Genova per il finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro con cui è stata coperta la spesa del tetto a specchio del nuovo Padiglione B. Potenza del Nautico! Mette d’accordo tutti. O quasi.
Il clima idilliaco, insomma, almeno all’inizio si diffonde come una pandemia influenzale. Ma, vivaddio!, qualcuno che dissente c’è: l’ex governatore Sandro Biasotti, ad esempio, arrivato in sella a una motocicletta - «la mia moto blu» ironizza - guidata dall’amico Roberto Dotta. Il primo stop Biasotti lo fa all’esterno, per solidarizzare con i pendolari guidati dall’infaticabile, ma ieri febbricitante e imbottito di antibiotici, Carlo Palmieri, animatore della manifestazione di protesta, ferma ma pacifica, contro l’assessore regionale Enrico Vesco e Trenitalia «che costringono a viaggiare in condizioni pessime». Palmieri, in particolare, punta il dito contro la mala gestione del servizio divenuto ormai una costante: «I pendolari, stanchi di subire disservizi quali assenza di pulizia, ritardi e soppressioni - tuona, mentre accanto a lui Biasotti assente ostentatamente col capo - non ne possono più, e chiedono un’inchiesta delle autorità competenti». A pochi metri di distanza, prima delle biglietterie dove cominciano ad accalcarsi i visitatori, ci sono i vigili del fuoco con tanto di bandiere dei sindacati che mugugnano, anche loro molto compostamente: «Siamo troppo pochi, troppo vecchi e con mezzi inadeguati» denunciano.
All’interno, invece, è un altro mondo. E prende avvio anche l’assemblea generale della nautica, dove il presidente Albertoni presenta il Piano Triennale del settore: «Abbiamo voluto mettere - avverte - i rappresentanti del governo intervenuti di fronte a dati concreti, di fronte a un pacchetto di proposte composto da otto azioni concrete, in parte realizzabili con semplici atti amministrativi, dimostrando che queste otto azioni, ciascuna per sé, possono raccogliere investimenti privati, dare posti di lavoro e recuperare gettito diretto per l’erario». Albertoni insiste sul fatto che, negli ultimi 10 anni, il settore ha dimostrato grande capacità di crescita, triplicando il fatturato (nel 2008 ha superato i 6 miliardi di euro), e triplicando il numero di addetti raggiungendo i 35mila occupati diretti che diventano 120mila nell’indotto. «Le risposte che ci sono arrivate dai ministri Matteoli e Brambilla - dà atto Albertoni - sono in linea con quanto speravamo. Ora il tutto andrà attuato e non sarà un percorso rapido. È un piano che prevediamo abbia un’estensione di tre anni, ma che si pone un obiettivo importante: dare 15mila nuovi posti di lavoro, più di 3 miliardi di investimenti privati e 450 milioni di gettito Iva». Il presidente di Ucina infine sottolinea «la grande capacità di competere dell’industria nautica che, quest’anno, a fronte di un calo di ordini del 30 per cento a livello mondiale, resta leader assoluto in Europa e a livello di grandi barche».
Ne conviene l’onorevole Michele Scandroglio, Pdl, secondo cui «la nautica da diporto ha ampi spazi di crescita in Europa e nel mondo. In alcune nazioni è ancora un sogno, ma i tempi nell’era della globalizzazione sono rapidissimi e presto milioni di potenziali clienti di oggi lo saranno, domani, in concreto. Com’è accaduto già per la moda, anche nella nautica il made-in-Italy deve essere l’eccellenza. Iniziative come quelle dell’Ucina promotrice del Salone - conclude Scandroglio, che intanto boccia le parole e le azioni del sindaco Vincenzi e del governatore Burlando sul Teatro Carlo Felice - sono l’esempio di come si deve testimoniare nel mondo la leadership italiana nel settore».

Pare di risentire le parole pronunciate da Matteoli, prima di lasciare la Fiera: «Abbiamo preso provvedimenti legislativi per aiutare il comparto che è importante non solo per il numero di persone che impiega, ma anche per la qualità del prodotto e la visibilità che dà al made in Italy nel mondo». Benvenuto Salone Nautico, dunque, che contribuisce a tenerci a galla (noi, Genova, Italia, il comparto), in attesa di farci navigare di nuovo sulla rotta giusta.

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