Il Bestiario, l'Insultino

L’Insultino è un leggendario scrittore che fa ridere definire scrittore e dall’insulto facile

Il Bestiario, l'Insultino
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L’Insultino è un leggendario scrittore che fa ridere definire scrittore e dall’insulto facile.

L’insultino è un mitico essere che si sente in diritto di insultare gli avversari politici definendoli “bastardi” e pretendendo al tempo stesso di passarla liscia, come se una volta sposati potessimo insultare la suocera credendo di non finire per direttissima a dormire in automobile.

Ma andiamo per ordine. La leggenda narra che Aristofane, il famoso commediografo greco del 400 a.C., si rifiutò di insegnare la tecnica della scrittura satirica all’Insultino essendo quest’ultimo assolutamente privo di qualsiasi senso dell’ironia. L’Insultino ad esempio faceva con le dita il virgolettato di alcune parole assolutamente a caso e senza motivo. Ad esempio spesso diceva “grazie” virgolettando, cosa che mandava in bestia il buon Aristofane che per questo motivo gli tagliò i capelli a zero, da cui la pelata attuale, e lo caccio da tutte le scuole del regno antico.

Poste tali premesse, si comprende meglio l’incapacità del senso della misura dell’Insultino che sostiene che dare del “bastardo” sia solo un modo di fare “dura critica”. L’Insultino mal sopporta che a decidere se sia una “dura critica” o si tratti diffamazione sia un magistrato, comportandosi in questo modo proprio come i protagonisti di “Gomorra” che si sentono al di sopra della legge. Parliamo della serie televisiva “Gomorra”, tratta per ironia della sorte, proprio dal libro dell’Insultino.

L’Insultino dunque si sente sotto processo, secondo lui solo per aver detto una parolina, un rafforzativo, fingendo di dimenticare che “bastardo” significa nato al di fuori del matrimonio o da padre illegittimo o sconosciuto, insomma fuor di metafora, figlio di buona donna. Appellativo che un recente sondaggio ci rivela che raramente viene accolto come un complimento anche se rivolto ai diretti interessati.

D’altra parte l’Insultino ritiene che più sia importante l’avversario maggiore possa essere la critica, ovvero l’insulto. Ora che il suo nemico politico numero uno è primo ministro non vogliamo sapere quale bestemmia l’Insultino possa pronunciare perché vogliamo evitare di evocare potentissime forze del male provenienti dal profondo della terra.

E dire che l’Insultino ci

aveva illuso facendoci credere che se coloro che ama insultare fossero saliti al potere se ne sarebbe andato per sempre dal nostro paese. Non mantenere le promesse è degno di chi è nato fuori dal matrimonio.

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