Cocaina rosa in Gintoneria. "Chiama l'ambulanza sto morendo"

Lacerenza in un'intercettazione: "Quella scema l’ha pippata tutta, le usciva il sangue…". Poi il dettaglio su come veniva preparato lo stupefacente

Cocaina rosa in Gintoneria. "Chiama l'ambulanza sto morendo"
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La “cocaina rosa” (ribattezzata “tussi” dalla coppia Lacerenza-Ariganello) era una specialità della casa, preparata nel retro della Gintoneria (la cucina al di là di una tenda), unico ambiente fuori dalla visuale delle telecamere controllate da Stefania Nobile, teoricamente contraria al giro stupefacente che però integrava il “pacchetto” champagne/escort. Un servizio all inclusive da migliaia di euro a prenotazione, con costi per i clienti più facoltosi ed esigenti che potevano raggiungere anche cifre pazzesche.

La “tussi” era pericolosa, come dimostra il malore di una ragazza che ne aveva consumata troppa. Lo si evince da una drammatica intercettazione di Lacerenza agli atti dell’inchiesta che dal 4 marzo ha portato ai domiciliari il trio Lacerenza-Nobile-Ariganello, accusati a vario titolo di sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga e autoriciclaggio. Ma torniamo al consumo della “tussi”, così come descritta dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare: “Con riferimento alla sostanza stupefacente di tipo sintetico chiamata dagli indagati cocaina rosa o tussi... è prevalentemente Ariganello che se ne occupa, detenendola almeno in parte nella cantina della Gintoneria. Sono molte le conversazioni registrate che dimostrano la sussistenza anche di questa contestazione che, in ragione del luogo e delle modalità di detenzione e cessione, viene contestata ad entrambi gli indagati”.

A riguardo l’ordinanza descrive una situazione molto delicata relativa a una conversazione di Lacerenza, intercettato in data 07.05.2024 tra le ore 04:00/05:00: “Si sente Lacerenza raccontare ai presenti di un episodio risalente al sabato precedente, nel corso del quale una ragazza si sarebbe sentita male a causa di Ariganello Davide, che le avrebbe dato la russi”.

Di seguito la trascrizione di quanto riferito da Lacerenza: “Ho pagato il tavolo, mezz'ora e sono andato via, che c'era quella deficiente della ragazzina. Quel pirla di Righello gli ha dato la tussi (si riferisce alla cocaina rosa, ndr) sai quella roba rosa. Quella roba che si pippa, rosa no?! Figa, questa scema l'ha pippata tutta, gli usciva sangue... oh, l'ha portata in braccio fuori (…), l'ho messa sotto la doccia fredda, l'ho tirata su stavo scivolando, non riuscivo a metterla a letto”. Le parole angoscianti della ragazza: "Chiama l'ambulanza sto morendo, chiamami mia mamma”.

Sempre a proposito della tussi, gli inquirenti annotano: “A supporto dell'ipotesi che Ariganello sia il fornitore della tussi, si segnala l'ambientale in cui lo stesso Ariganello, parlando con due donne, dichiara di produrre la tussi mimando la tecnica di

miscelazione delle sostanze con le mani; dall'ambientale cucina si sentono rumori simili a sfregamento e colpi dati su un piatto per la preparazione dello stupefacente da sniffare”.

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