Concordia, 11 anni dal naufragio. E Schettino resta in carcere

I giudici hanno respinto il ricorso della difesa dell’ex comandante, niente revisione del processo. La tragedia costò la vita a 32 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio

Concordia, 11 anni dal naufragio. E Schettino resta in carcere

Sono trascorsi undici anni dal naufragio della Costa Concordia al largo delle acque dell’Isola del Giglio, una tragedia che sconvolse il Paese intero. L’incidente del 13 gennaio 2012 costò la vita a 32 persone tra i passeggeri e i membri dell’equipaggio e alla vigilia della drammatica ricorrenza sono arrivate importanti novità dal punto di vista giudiziario. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso della difesa dell'ex comandante Francesco Schettino contro l'ordinanza della Corte di Appello di Genova che nel febbraio scorso negò la revisione del processo.

Naufragio Concordia, no alla revisione del processo Schettino

Attualmente recluso nel carcere romano di Rebibbia, Schettino è stato condannato a sedici anni di reclusione, confermati in tutti i gradi di giudizio. Nonostante le speranze del comandante, la Suprema Corte non ha accolto la richiesta del processo bis. "Non nascondo la mia amarezza, perché continuo a credere che la condanna per il naufragio sia stata del tutto legittima e comprensibile, ma quella per gli omicidi colposi e ancora più per l'abbandono della nave mi hanno lasciato molti dubbi. Ma prendiamo atto che la parola fine è calata su questo caso che, a parer mio, rimane un grande errore giudiziario", così a La Nazione l’avvocato Saverio Senese, che insieme a Paola Astarita difende il sessantaduenne.

costa concordia

La difesa di Schettino aveva acceso i riflettori sulle nuove prove a disposizione, ovvero un video e due consulenze tecniche. Entrando nel dettaglio, le nuove presentate a corredo dell’istanza di revisione del processo riguardavano la tenuta delle porte stagne – “vera responsabile del ribaltamento e affondamento della Concordia”, secondo i consulenti della difesa – e il mancato funzionamento del diesel generatore di emergenza.

Le tappe

Dopo il naufragio della Concordia e le relative indagini, Francesco Schettino è stato arrestato con le accuse di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono di nave in pericolo. Quest’ultimo punto è stato il più dibattuto a livello mediatico, con il capitano reo di aver lasciato la nave senza prima assicurare la vita dei viaggiatori e del personale di bordo. Impossibile non pensare al dialogo intercettato con De Falco e il suo “salga a bordo, cazzo”.

Il campano è stato condannato a 16 anni nel processo di primo grado dell’11 febbraio 2015. Il 31 maggio 2016 la condanna è stata confermata anche in secondo grado dalla Corte d’Appello di Firenze; Schettino, inoltre, è stato interdetto per cinque anni da tutte le professioni marittime. Infine, la condanna in via definitiva della Cassazione il 12 maggio 2017. Ora è arrivata la mazzata definitiva: niente processo-bis.

Undici anni dalla tragedia

"L'Isola del Giglio ricorda l'undicesimo anniversario del naufragio della Concordia, ma, come annunciato un anno fa, lo farà in maniera più riservata, perché la memoria è importante al pari della necessità di guardare avanti", queste le parole del sindaco di Isola del Giglio, Sergio Ortelli.

Il primo cittadino ha confermato che gli appuntamenti canonici saranno rispettati, ma tutto sarà svolto con sobrietà: “Chiunque vorrà venire per commemorare le vittime o ricordare quella tragedia è il benvenuto, ma senza la grande eco che questo appuntamento ha avuto negli anni passati, questo anche per il rispetto verso chi sulla Concordia ha perso la vita e per le loro famiglie”.

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