Fotosegnalato in Slovenia e rimandato in Italia: cosa non torna sull'aggressore della stazione di Milano

Lo scorso febbraio, Fadil Monir è stato trovato in Slovenia senza documenti e fotosegnalato ma rilasciato e, pare, rimandato in Italia, dove ha stuprato una turista

Fotosegnalato in Slovenia e rimandato in Italia: cosa non torna sull'aggressore della stazione di Milano

Sono ancora diversi i punti da chiarire in merito allo stupro avvenuto in settimana in stazione Centrale a Milano. Gli investigatori stanno lavorando per trovare una quadra che possa dare le risposte che ancora mancano ma qualche elemento in più sta già emergendo. In particolare, come riporta il Corriere della sera, Fadil Monir è stato fotosegnalato quasi tre mesi fa in Slovenia per poi essere rimandato in Italia. Eppure, non ha documenti ed è irregolare in Europa, perché il Paese di confine non l'ha fermato? Questa è una delle tante domande a cui bisognerà dare una risposta.

Monir non ha alcun documento con sé, non ha un telefono cellulare. Fa parte dell'esercito di sbandati e irregolari che gravitano attorno alla stazione Centrale, invisibili alla legge alla quale si sottraggono. L'aggressore della turista è stato trovato mentre dormiva al solito posto, non si è nemmeno preoccupato di nascondersi o di far perdere le sue tracce, ostentando una sicurezza peculiare per il reato del quale si è macchiato. La stazione Centrale è impraticabile per le persone perbene, eppure è il primo luogo che chi arriva in città incontra. Si percepisce insicurezza sia all'interno che all'esterno e le forze dell'ordine sono chiamate ogni giorno a carichi di lavoro extra per evitare che accada il peggio. La turista violentata è solo l'ultimo esempio di un degrado che non sembra avere fine anche a causa dell'immobilismo della giunta di Beppe Sala, che non pone un freno all'irregolarità ma, anzi, si protende in difesa dei migranti, risorse da proteggere a quanto pare a scapito della decenza, del decoro e, soprattutto, della sicurezza di un'intera città.

L'aggressore, intanto, rimarrà in carcere. Il gip di Milano, Patrizia Nobile, ha convalidato il fermo e accolto la richiesta di misura cautelare della Procura. "La sequenza degli atti, la crudele ostinazione, la condotta successiva al reato e la callidità dimostrata in sede di interrogatorio sono sintomatici di una personalità priva di freni inibitori, violenta e senza alcuna capacità di revisione critica e resipiscenza", si legge nella motivazione di convalida.

Lo stesso gip sottolinea che il video delle telecamere di sorveglianza dell'ascensore interno "restituisce un contesto di totale sopraffazione di una donna indifesa, che l'indagato costringe, con impietosa ostinazione, a subire atti sessuali".

La donna, al contrario rispetto a quanto dichiarato da Monir, "non è consenziente: appare spaventata, respinge ripetutamente l'indagato, piange, si accovaccia a terra per ostacolare la condotta del medesimo, viene colpita con schiaffi, cerca ripetutamente di suonare l'allarme, ma l'indagato glielo impedisce".

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