![Gioco legale, la via di Acadi: "La riforma tuteli salute e imprese"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/12/1739373873-whatsapp-image-2025-02-12-090951.jpeg?_=1739373873)
Serve una riforma, sì. Ma sul gioco legale serve innanzitutto un equilibrio tra tutela della salute e sostegno alle imprese. Lo sostengono i principali esperti del settore e, in particolare, lo ha sottolineato con fermezza Geronimo Cardia, presidente di Acadi, l'Associazione Concessionari di Giochi Pubblici, in occasione di un convegno sul tema svoltosi ieri - 11 febbraio - presso la sala Matteotti della Camera dei Deputati. "La tecnologia può essere utilizzata per la tutela della salute degli utenti", ha affermato l'avvocato nel corso della conferenza, alla quale è intervenuto anche il segretario di presidenza, Stefano Vaccari.
I dati dal 2015 al 2023 - ha illustrato Cardia - mostrano "un aumento complessivo della domanda di gioco per tutte le tipologie, mentre è diminuita quella relativa agli apparecchi. Limitazioni legate a distanze e orari sono state previste e continuano a essere applicate quasi esclusivamente agli apparecchi". Questo, ha proseguito il presidente di Acadi, "ha determinato anche effetti collaterali, come la perdita di gettito erariale". A dicembre 2024, per la prima volta, il gettito erariale complessivo del settore è calato, e questo perché - ha argomentato Cardia - "l'aumento della tassazione sugli apparecchi non è riuscito a mantenere elevato il livello di entrate. Inoltre, si stanno perdendo presìdi di legalità sui territori, poiché molte aziende che operano nel settore degli apparecchi stanno chiudendo".
L'Associazione Concessionari di Giochi Pubblici ha quindi approcciato il problema con un interrogativo molto preciso: "Se non si tutela la salute, dal momento che la spesa per il gioco continua ad aumentare, come si può continuare a sostenere la necessità che la riforma preveda ancora distanziometri e limitazioni orarie?". Proprio in riferimento al tema dei distanziomentri, Cardia aveva poco prima affermato: "Questa situazione di proroghe delle concessioni è il risultato della natura espulsiva dei distanziometri introdotti dalle regioni dal 2011 fino a oggi. Si tratta di distanziometri che rendono impossibile bandire gare per l'assegnazione delle nuove concessioni, penalizzando così le imprese, che si trovano a subire continue proroghe per periodi di tempo troppo brevi per consentire investimenti in tecnologia".
Dal convegno svoltosi alla Camera è quindi emersa la necessità di "fare sistema", come già avviene in alcune regioni, creando una collaborazione tra operatori pubblici e privati. "È necessario destinare risorse pubbliche alle regioni e ai comuni per contrastare in modo realmente efficace il disturbo da gioco d’azzardo", ha auspicato il presidente di Acadi. Inoltre - ha proposto - bisogna "prevedere strumenti come il registro di autoesclusione, che ha già dimostrato la sua efficacia, estendendolo anche agli apparecchi".
Il vero obiettivo, ha concluso Cardia,
"deve essere soprattutto quello di riunire tutti gli attori del settore attorno a un tavolo per sviluppare un prodotto che sia autenticamente sicuro, con caratteristiche tali da garantire la massima tutela per l’utente".
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