L'Italia continua a essere nel mirino della "guerra ibrida" del Cremlino alle potenze occidentali. Guerra ibrida che contempla anche l'uso massiccio di attacchi hacker e altre offensive "cyber". Gli attivisti del collettivo filorusso NoName057, riportano le agenzia, hanno appena rivendicato un'offensiva di tipo DDos ad aziende e istituzioni, tra cui il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra i target dell'attacco hacker c'è anche l'Atac, la società capitolina dei trasporti.
L'azienda romana ha confermato questa mattina che il sito internet di Atac risulta non raggiungibile per problemi tecnici a seguito dell'attacco cyber. Nella rivendicazione dell'attacco il gruppo NoName057 parla dei "20 soldati ucraini addestrati in Italia" sul sistema missilistico Samp-T e sostiene che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "ha detto che non sono mature le condizioni per l'avvio del processo negoziale per un accordo in Ucraina. Ma i nostri missili DDos sono pronti.. Frattasi (direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ndr) stiamo arrivando". L'Agi riferisce che il Cnaipic e i centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia postale stanno supportando le aziende e le istituzioni coinvolte dagli attacchi.
Minacce a Frattasi
Tra i siti presi mira ci sarebbero anche quelli del governo, della Camera dei deputati, dei ministeri di Difesa ed Esteri, degli Aeroporti di Bologna oltre che della già citata Atm. Gli attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service) rendano indisponibile un sito sovraccaricandolo di richieste di accesso. L'attacco hacker del collettivo filorusso arriva a pochi giorni dalla nomina dell'ex prefetto di Roma, Bruno Frattasi, a nuovo direttore dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Frattasi sostituisce a Roberto Baldoni, dimessosi lunedì 6 marzo dopo aver avviato l'Agenzia (Acn). La sua nomina, come ha scritto Luca Fazzo su Il Giornale, sembra segnare la volontà di Palazzo Chigi di mettere sotto controllo diretto dell'esecutivo la struttura, in un momento in cui anche episodi recenti - come l'incursione devastante del 5 e 6 febbraio scorso - avevano dimostrato la vulnerabilità del sistema Italia.
Ennesimo attacco
Il 23 febbraio scorso, in risposta alla visita della premier Giorgia Meloni a Kiev, un altro imponente attacco informatico è stato sferrato dagli hacker russi all'Italia. Un attacco che si è svolto su più fronti, partito quando il presidente del Consiglio era ancora sul suolo ucraino per rendere omaggio alle vittime di Bucha e per incontrare il presidente Zelensky.
Il 5 dicembre 2022, l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale aveva già rilevato un aumento degli attacchi informatici contro i siti e le piattaforme online di alcuni soggetti istituzionali italiani da parte di gruppi di attivisti e hacker di origine russe- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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