"Terrorismo telefonico" da numeri esteri: Inps sotto attacco

Le chiamate arrivano dalla Nigeria e da Paesi orientali quali Bangladesh, India e Pakistan: l'Istituto chede l'intervento del Garanre della privacy

"Terrorismo telefonico" da numeri esteri: Inps sotto attacco
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Una situazione che sta diventando decisamente insostenibile quella denunciata nei giorni scorsi dall'Inps, tempestato da una serie infinita di chiamate moleste provenienti dall'estero.

A finire nel mirino degli autori di questa pratica che rientra a tutti gli effetti nell'ambito del cosiddetto "terrorismo telefonico" sono per la precisione i dipendenti di "Inps Servizi S.p.a.", società per azioni in house providing interamente controllata dall'Istituto nazionale di previdenza sociale che si occupa di fornire servizi di assistenza da remoto per conto dell'Ente pubblico.

I lavoratori incaricati di gestire queste pratiche per conto dell'Inps, circa 3mila in tutto il territorio nazionale, vivono da qualche tempo una situazione lavorativa impossibile a causa di questi "attacchi telefonici", cosa che va ad aggiungersi a un periodo già di per sé delicato per via dell'agitazione interna derivante dalle richieste di adeguamento salariale inoltrate dagli stessi dipendenti all'Istituto.

Ma cosa sta accadendo esattamente? Come segnalato dell'Inps, che ha deciso di chiedere l'intervento del Garantre della privacy, il numero di telefono viene letteralmente bombardato da centinaia di SMS, messaggi WhatsApp e telefonate provenienti da Paesi africani e asiatici, nello specifico in particolar modo da Nigeria, Bangladesh, India e Pakistan. Tutto parte da una prima richiesta di contatto da parte di un numero sconosciuto, alla quale segue, nonostante il blocco, una serie infinita di ulteriori tentativi, peraltro effettuati a qualunque ora del giorno.

Secondo quanto riferito dall'Inps questa condizione si sarebbe venuta a creare a seguito di un cyberattacco subito nel novembre del 2024. L'incursione pareva non aver avuto alcun genere di conseguenza né per i dispositivi elettronici utilizzati dall'Ente né tantomeno per il funzionamento dei server, Ciò nonostante è proprio da quel momento che sono sorti i problemi di terrorismo telefonico tuttora irrisolti. Gli hacker erano riusciti infatti a violare il database contenente un numero ingente di informazioni sensibili relative al concorso svoltosi in data 25 maggio 2022. Con quella mole di dati in loro possesso, quindi, i cybercriminali hanno dato il via a una delle più classiche "pesche a strascico", ovvero un attacco telefonico infinito che punta allo sfinimento delle numerose vittime di turno con l'obiettivo di farne prima o poi capitolare qualcuna.

Come anticipato, l'Inps ha

dovuto chiedere aiuto al Garante della privacy, portando alla sua attenzione questo spinoso problema nella speranza di venirne finalmente a capo dopo mesi di attacchi: al momento, tuttavia, non c'è stato alcun miglioramento.

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