L’ex Prima linea Sergio D’Elia al convegno sul terrorismo: bufera all'Università di Foggia

La rivolta di docenti e studenti: “Tentativo di corrompere la storia facendola raccontare dai protagonisti di gravissimi attentati allo Stato”

L’ex Prima linea Sergio D’Elia al convegno sul terrorismo: bufera all'Università di Foggia
00:00 00:00

Un’occasione per riflettere sul terrorismo in Italia trasformata in una bufera. L’Università di Foggia è al centro delle polemiche per il panel “Mai più terrorismo: informazione e dialogo verso la riconciliazione e la pacificazione nazionale”. Il motivo? La presenza di Sergio D’Elia, ex terrorista del gruppo Armato Prima linea.

Come evidenziato da Repubblica, il segretario dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” è tra gli ospiti del convegno in programma il prossimo 24 marzo per ripercorrere la storia di due vittime, quella del comunista Benedetto Petrone ucciso nel 1977 e quella del militante del Fronte Gioventù Sergio Ramelli ucciso nel 1975. D’Elia è stato condannato a 30 anni per concorso morale nell’omicidio dell’agente penitenziario Fausto Dionisi, risalente al 20 gennaio 1978. La pena è stata poi diminuita a 12 anni perché gli è stata riconosciuta la dissociazione dal terrorismo e gli sono stati concessi i benefici di legge.

La presenza dell’ex terrorista rosso all’evento – che gode del patrocinio di Camera e Senato e vedrà inoltre la lettura dei saluti del presidente Ignazio La Russa – ha sollevato un polverone. Un gruppo di docenti dell’ateneo foggiano ha definito “inaccettabile” la presenza di D’Elia. Questo invece il commento degli studenti, rappresentati da Alessandro Barrasso: "Non ne sapevo nulla - riporta il Corriere - come tutti gli altri studenti ho appreso dell’iniziativa dalla locandina".

Ma non è tutto. Le associazioni Anpi, Arci, Flc Cgil, Legambiente e Udu Link chiedono in una nota a docenti e studenti di disertare la manifestazione. Secondo le associazioni, infatti, l’iniziativa “mira a riscrivere la storia della Repubblica, a riabilitare il ruolo avuto dalle organizzazioni neofasciste rispetto al terrorismo nero e alla stagione delle stragi che i vecchi esponenti del Msi e attuali dirigenti di Fratelli d'Italia non hanno mai condannato con nettezza”. E ancora, le associazioni ritengono che "nell'80esimo anniversario della riconquista della libertà e della democrazia vanno rilanciati i valori costituzionali e dell'antifascismo nonché il ruolo dell'università come sede di confronto libero volto ad assicurare verità e momento di crescita civile e culturale delle giovani generazioni". Le associazioni hanno dunque chiesto di disertare la manifestazione anche nel nome di Luigi Pinto, l'insegnante che perse la vita nella strage di Piazza della Loggia "che continua a rimanere un faro della battaglia democratica della Capitanata".

Contattato da Repubblica, Sergio D’Elia s'è detto sorpreso dalle polemiche. "Sergio D’Elia terrorista? Deve essere un errore di persona. Se si parla di Sergio D’Elia è un’altra persona da quella che descrivono le critiche. Non so di chi stanno parlando" le sue parole. L'ex Prima linea si è poi soffermato sull'addebito della Cgil, che ha denunciato la sua posizione sull'innocenza di Mambro e Fioravanti, condannati per la Strage di Bologna: "La penso allo stesso modo. Mambro e Fioravanti sono innocenti e sarei molto cauto a prendere le sentenze come verità storica e non giudiziaria.

Se usassimo questo metro avremmo ritenuto ancora Enzo Tortora colpevole. Io ho il mio libero convincimento. Basato su cosa? Conosco le persone. E conosco la storia d’Italia. So quali meccanismi portano a sentenze fallimentari".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica