
Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano sindaco. Resta primo cittadino di Riace l’europarlamentare Mimmo Lucano. Ieri sera il consiglio comunale ha respinto la decadenza con un voto a maggioranza, un solo astenuto. Assenti sia Lucano sia i tre consiglieri di opposizione Antonio Trifoli, Franco Salerno e Salvatore Certomà. La Prefettura di Reggio Calabria che ha chiesto la ratifica della decadenza ora può ricorrere al giudice civile. Lucano è stato condannato in via definitiva a 18 mesi per un falso contestato a Lucano nel processo Xenia sulla gestione dei migranti e dei fondi del Viminale. La condanna, seppur con pena sospesa, secondo il ministero dell’Interno rientra nella fattispecie della legge Severino per la quale Lucano sarebbe stato ineleggibile. «Io non mollo», dice l’europarlamentare, confortato dal parere del suo legale Andrea Daqua, secondo cui la condanna del suo assistito non rientrerebbe tra i casi di incandidabilità.
«La funzione del Consiglio comunale – dice il presidente Michela Franco – non è di prendere atto della decadenza, ma di deliberare sull’eventuale decadenza del sindaco con appropriata motivazione». L’opposizione ha disertato il voto in polemica con Lucano: «Che le leggi dello Stato debbano essere sempre rispettate, anche quando non siano condivise o gradite», dicono i tre consiglieri.
La Prefettura ha già fatto sapere che promuoverà l’azione popolare facendo leva sull’articolo 70 del Tuel, secondo cui la decadenza può essere promossa da qualsiasi cittadino elettore del comune, o da chiunque altro vi abbia interesse davanti al tribunale civile, anche lo stesso prefetto.
"Non avevo dubbi sulla decisione del Consiglio comunale, spero che
la vicenda si chiuda qui, ma se la Prefettura promuoverà l'azione popolare, cercherò di far valere le mie ragioni in tutte le sedi opportune. Anche rivolgendomi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella", sottolinea Lucano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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