Premio Luchetta 2023: tra i finalisti anche Marco Gualazzini

Ucraina ma non solo. Tra i lavori finalisti della 20esima edizione del premio Marco Luchetta tanti reportage e articoli per sensibilizzare sui diritti dell'infanzia minacciata e violata nel mondo. Gualazzini è arrivato in finale nella categoria fotografia con il reportage "Fame da sanzioni - L’Afghanistan in ginocchio" realizzato per InsideOver

Premio Luchetta 2023: tra i finalisti anche Marco Gualazzini
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Un grande racconto che viaggia tra decine di Paesi e storie. Il tema principale resta la guerra in Ucraina, ma i riflettori rimangono accesi anche su altri conflitti dimenticati ma non meno violenti e carichi di dolore, come quelli in Siria e Afghanistan. È quello che emerge dai lavori finalisti della 20esima edizione del premio giornalistico internazionale Marco Luchetta, annunciati oggi. Un premio che ha come obiettivo quello di sensibilizzare sui diritti dell'infanzia minacciata e violata nel mondo. E infatti il premio non è solo focalizzato sulla guerra, diversi lavori testimoniano il valore dei diritti umani e del dolore per la loro violazione, dell'importanza di parlare di violenza contro le donne, di raccontare le storie difficili di chi nasce in carcere, di chi rimane ostaggio della criminalità e della delicata questione della salute mentale degli adolescenti.

Nel 2023 sono in gara articoli, servizi e reportage pubblicati o diffusi fra il 16 febbraio 2022 e il 20 maggio 2023. A selezionare i vincitori sarà una giuria presieduta da Maria Concetta Mattei. A contendersi il premio per la categoria stampa italiana ci saranno Fabio Bucciarelli con "La resistenza dei bimbi malati" per La Stampa; Elena Basso per La Repubblica con l'inchiesta "L'Argentina ti cerca"; Sabrina Pisu per L'Espresso con l'approfondimento con la fotografa Shobha Battaglia "Nati carcerati". Nella categoria Reportage si sfideranno i servizi di Nadia Zicoschi, con "Le donne dell'acqua" per TV7 e TG1. Sabrina Carreras, Lisa Iotti e Irene Sicurella con "La scatola nera" per il programma Presadiretta su Rai 3. Luciana Coluccello con "Donbass, l'avanzata russa" per Piazzapulita su La7. Per il premio dedicato alla Stampa internazionale i finalisti sono invece Fermín Torrano, Celine Martelet e Alex Rühle.

Venendo invece alla categoria TV News i lavori finalisti sono: il servizio di Vincenzo Frenda, "La vita che nasce sotto la terra", per il TG2, sull'ospedale di Zythomyr. Raffaella Cosentino (e Marco Nicois) con "L'avventura di Natalia, che andò in Russia a riprendersi la figlia" per RaiNews24. Dan Johnson con "Disabled children 'abandoned' in Ukrainian institutions" per BBC News. Lust but not least i finalisti per la categoria Fotografia dove si sfidano Fabio Bucciarelli, con “Madre e figlia” pubblicato su Il Fatto Quotidiano, Arkadi Budnitsky per EPA Images, con “Piccolo rifugiato a Mariupol” pubblicato su The Independent e Marco Gualazzini in gara con il reportage dall'Afganistan "Fame da sanzioni - L’Afghanistan in ginocchio", realizzato per InsideOver. Un lavoro nel quale Gualazzini ha raccontato da vicino l'Afghanistan tornato in mano ai talebani, un Paese poverissimo, dove oltre 22 milioni di persone sono in uno stato di insicurezza alimentare e oltre 8 milioni sono in una situazione di emergenza nutrizionale.

Il lavoro di Marco Gualazzini

Da tempo Marco Gualazzini ha concentrato il suo lavoro sui quei Paesi nel mondo che sembrano spariti dai radar dei giornali. Lo stesso "Fame da sanzioni", altro non è che un tentativo di tenere viva l'attenzione su un Paese e un popolo che non conosce pace e serenità da decenni. Un viaggio realizzato con uno sguardo attento, libero da giudizi, ma sensibile nel catturare l'umanità delle persone che incontra.

Una sensibilità fotografica e giornalistica che ha applicato in tutti i viaggi e lavori che ha fatto per InsideOver, nel Congo colpito dall'Ebola e falcidiato delle lotte tra bande. Ma anche nell'intimità di "Resilient. L’Italia che non si spezza" realizzato durante i giorni della pandemia in Italia.

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