Il romano ferito in manette in ospedale. Altri due fermi

Sono tre i romanisti arrestati dopo gli scontri all'autogrill di Badia al Pino

Il romano ferito in manette in ospedale. Altri due fermi

Sono tre i romanisti arrestati dopo gli scontri all'autogrill di Badia al Pino. Il primo a finire in carcere è stato il tifoso giallorosso, Martino Di Tosto, 43 anni, una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, che domenica era sicuramente tra gli ultrà che si sono affrontati presso la stessa stazione di servizio dove nel 2007 venne ucciso Gabriele Sandri.

Durante la guerriglia Di Tosto è stato ferito con un coltello ad una coscia e ad un polpaccio e scaricato dai compagni, poi fuggiti, davanti al Pronto Soccorso dell'ospedale San Donato di Arezzo. Qui è stato individuato dalla polizia e dopo le dimissioni portato nelle camere di sicurezza della questura con l'accusa di rissa aggravata. Questa mattina ci sarà l'udienza per direttissima per la convalida dell'arresto. Al suo fianco ci sarà l'avvocato Lorenzo Contucci, che al momento lo dovrà difendere solo per la partecipazione all'evento, non per specifici episodi di violenza, che al momento non gli sono stati contestati.

Ma le indagini sono ancora in corso e la ricostruzione di quanto accaduto nei pressi dell'area di servizio potrebbe arricchirsi di nuovi dettagli quando i poliziotti della Digos di Roma e di Arezzo finiranno di identificare tutti i tifosi coinvolti.

Nel 2013 l'uomo, che appartiene alla frangia ultras di estrema destra nota come Gruppo Offensiva, era già finito nei guai per una vicenda legata al calcio violento dopo essere stato coinvolto in una sassaiola contro il pullman dell'Hellas Verona. Da tempo lavora come cuoco in alcuni ristoranti della capitale. In passato sarebbe stato raggiunto da un Daspo. Il suo nome compare anche in una vicenda di criminalità comune: era, infatti, l'autista dell'imprenditore immobiliare Antonio Maria Rinaldi, originario di Salerno, che il 24 gennaio del 2012 venne assassinato nel suo garage condominiale in via del Fontanile Arenato, in zona Pisana, nella capitale.

Era con lui al momento del delitto e avrebbe raccontato agli inquirenti di un tentativo di rapina al quale l'imprenditore si sarebbe opposto. L'uomo incappucciato sarebbe poi fuggito a piedi. Inizialmente Di Tosto venne indagato, ma poi la sua posizione venne archiviata.

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