Unico sopravvissuto alla strage del Mottarone del 21 maggio 2023, Eitan Biran esce di scena dal processo per lo schianto della funivia in cui morirono quattordici persone, tra cui il padre, la madre, il fratellino e i bisnonni materni. È stato infatti raggiunto un accordo per il risarcimento nei confronti del bambino di nove anni: oltre tre milioni di euro. L’avvocato del piccolo martedì ritirerà la costituzione di parte civile nel processo a carico di otto imputati (sei persone e due società).
"Sono molto contento del risultato, che ci soddisfa pienamente" le parole del legale Fabrizio Ventimiglia:"Come auspicato nelle settimane scorse si è arrivati alla definizione di accordi transattivi che coinvolgono tutte le parti in causa, persone fisiche e giuridiche". Il difensore di Eitan ha tenuto a ringraziare i colleghi che assistono gli imputati, oltre a chi assiste Leitner e Reale Mutua, per aver offerto un contributo fondamentale per garantire un futuro sereno dal punto di vista economico al suo assistito. Tutti hanno "doverosamente anteposto l'interesse del bambino a restare fuori dal processo e allontanarsi dal clamore mediatico", ha aggiunto, rispetto alle "logiche difensive processuali, che avrebbero comportato tempi fisiologicamente più lunghi. Eitan doveva uscire il più velocemente possibile da questa vicenda e così è stato".
L’avvocato ha aggiunto che nessun risarcimento potrà mai restituire a Eitan ciò che gli è stato tolto, ma con il risarcimento milionario pattuito potrà concentrarsi sul proprio cammino “restando lontano dalle aule di giustizia, provando a chiudere questa dolorosissima parentesi della sua vita, guardando al futuro con la spensieratezza e la serenità che non devono mai mancare all'infanzia di un bambino”. Lontano anche dal clamore mediatico che ha riguardato la tragedia di tre anni fa, dolorosa per tutta la sua famiglia. In una nota, l'avvocato del piccolo ha speso parole di apprezzamento per gli organi della Tutela (il Giudice dott.ssa Fenucci ed il Tutore Avv. Andrea Cascio) e per il collega Enzo Aldo Tino,"che ha gestito ogni aspetto risarcitorio in discussione con le parti processuali".
Il processo per la strage del Mottarone ha preso il via lo scorso 17 gennaio a Verbania e vede imputati Luigi Nerini, titolare della Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, all'epoca rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto, Anton Seeber, presidente del consiglio di amministrazione di Leitner (gruppo incaricato della manutenzione), Martin Leitner, consigliere delegato, e Peter Rabanser, responsabile del customer service.
Le ipotesi di reato a vario titolo sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e falso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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