L'incubo sui treni milanesi: ragazze inseguite e molestate dal tunisino

Avviate le procedure di espulsione nei confronti di un 30enne che vive irregolarmente in Italia dal 2017. È accusato anche di furto

L'incubo sui treni milanesi: ragazze inseguite e molestate dal tunisino

Molestava donne giovani e ragazzine che viaggiavano a bordo di treni regionali dell'hinterland di Milano. Un tunisino di 30 anni che vive irregolarmente in Italia dal 2017 verrà espulso dal nostro Paese dopo essere stato fermato dalla Polizia di Stato nella giornata di venerdì scorso, 3 febbraio, all'interno di un'attività commerciale a Boviso Masciago, in provincia di Monza e Brianza. Tra gli episodi contestati, ad esempio, l'avere inseguito sul treno due giovani ragazze, a Pinzano, frazione di Limbiate, nel monzesee, per poi abbassarsi i pantantalori e compiere atti di auto erotismo. In un'altra occasione, alla stazione di Milano, successivamente alla richiesta di alcune passeggere che erano state molestate a bordo di un treno, proveniente da Camnago, è stato trovato con indosso 8 telefoni cellulari ed arnesi atti allo scasso.

La vicenda

Dalla Lombardia è stato spedito al Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Roma dove rimarrà il tempo necessario prima di tornare per sempre nel suo Paese. Secondo le prime ricostruzioni, il 30enne tunisino è riuscito a scappare cambiando più volte nome e nazionalità: come ricorda MilanoToday, era già stato fermato in passato dopo la denuncia di due giovani ragazze che lo avevano visto abbassarsi i pantaloni e compiere atti di autoerotismo davanti a loro. Un'altra volta ancora era stato bloccato dalle forze dell'ordine proprio alla stazione di Milano Centrale dopo la denuncia di alcune passeggere che erano state molestate durante il viaggio in treno, pratica ripetuta più volte nel corso del tempo e che è stato possibile ricostruire grazie alle numerose denunce accumulate nei suoi confronti.

Il tunisino è stato fermato mentre portava con sé arnesi utili per lo scassinamento e soprattutto 8 diversi telefoni cellulari con altrettante schede telefoniche mentre proveniva da Camnago: l'Ufficio Immigrazione della Questura di Monza e Brianza ha attivato le pratiche grazie alle quali è stato definito il provvedimento amministrativo di espulsione con la decisione del questore di mandarlo al Cpr di Roma a Ponte Galeria, dove è stato accompagnato e collocato dalle forze dell'ordine. Lo straniero rimarrà ancora per lo stretto necessario fin quando sarà eseguito il provvedimento di espulsione con il quale verrà mandato via definitivamente dall'Italia.

Cos'è il Cpr

Come si legge sul portale web del Cpr della Capitale, il Centro di permanenza è un luogo di detenzione amministrativa "in cui sono trattenute persone non comunitarie prive di documenti regolari di soggiorno oppure già destinatarie di un provvedimento di espulsione. Il trattenimento può durare fino a 90 giorni (120 in casi eccezionali). La struttura si trova fuori dal centro abitato ed è realizzata in cemento e ferro: aree come questa contano più moduli architettonici con due o più stanze e un'area comune all'esterno.

"Tutti i moduli sono separati tra loro, dalle aree di passaggio e dall’area amministrativa da spesse cancellate in barre di ferro alte fino a otto metri". Per evitare evasioni o sommosse, nell'area maschile oltre alle sbarre di ferro si trovano pannelli in vetro spesso.

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