Viva l'Italia

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Ancora uno e poi basta. Promettiamo che da domani niente più articoli su antifascismo di piazza e fascismo di governo. Tanto fra poco c’è il 1° maggio e dopo il 2 giugno. Comunque. A proposito del 25 aprile appena festeggiato ma non ancora archiviato. Tra le troppe cose che si possono dire, ne scegliamo una. Le bandiere. Il 25 aprile in piazza a Milano, e per quanto abbiamo visto nei tg anche a Roma, c’erano migliaia di bandiere rosse, c’erano bandiere dell’Anpi (ovvio), c’erano quelle del Pd, c’erano – abbastanza fuori contesto – bandiere palestinesi (i cui colori bianco, rosso e verde, oltre al nero, possono ingannare), c’erano bandiere dell’Ucraina; c’erano quelle arcobaleno (sono ovunque), c’era, per quanto insultata, quella di Israele, e ne abbiamo incrociato persino una di Azione.
Ma non c’erano bandiere italiane. E se c’erano, erano pochissime. Ce ne siamo accorti la sera, vedendo un video postato da un manifestante. Che nell’account ha una bandiera dell’Unione europea. C’era tutto nelle piazze. Corani, pentole a pressione, bastoni. Ma non il tricolore.

Eppure il 25 aprile è l’anniversario della liberazione d’Italia, una festa della Repubblica italiana, che si celebra per commemorare la liberazione d’Italia a coronamento della resistenza italiana al nazifascismo. Siamo un Paese che non c’è più. Pazienza. Sarà per il prossimo 25 aprile. Speriamo meno divisivo dell’ultimo. Povera Italia. Viva l’Italia.

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