Nel palazzo-polveriera una montagna di «botti»

Chili e chili di polvere pirica contenuta in una montagna di botti di capodanno ancora racchiusi negli scatoloni e pronti per essere piazzati sul mercato illegale. Ce n’era da fare esplodere l’intero palazzo: R.G., 40 anni, pregiudicato di Tor Bella Monaca custodiva il suo arsenale in casa, come se nulla fosse. Quando gli agenti della prima sezione della squadra mobile capitolina mercoledì pomeriggio hanno bussato alla porta del suo appartamento in uno stabile popolare di via dell’Archeologia si sono trovati di fronte un’autentica santa barbara di bengala, fontane e batterie e di pericolosissimi Cobra. «Sarebbe bastato un nonnulla - spiega il dirigente della criminalità organizzata, Maurilio Grasso - per far saltare in aria tutto il condominio».
Tra Napoli e Caserta chi si occupa della staffetta di cipolle, bombe e trik e trak, fuochi insidiosissimi persino nelle mani più esperte, spesso è contrabbandiere di professione. Specialisti abituati a sfidare la legge, a spostare su e giù per l’Italia in barba alle forze dell’ordine quantitativi impressionanti di materiali clandestini, sfruttando canali consolidati e in odore di camorra.
Ma stavolta i «pezzi», riempiti con oltre venti chilogrammi di polvere e per un valore di circa trentamila euro, non erano «irregolari», ma provvisti delle certificazioni Cee e provenienti da una ditta partenopea apparentemente nella norma ma sulla quale gli investigatori dell’anti-crimine stanno ancora indagando.
«Il fatto - aggiunge Grasso - è che quei giochi pirotecnici possono essere acquistati solamente dietro specifiche autorizzazioni e licenze. Non dovevano finire nelle mani di R. G.». Insomma, è la rete degli approvvigionamenti che va scandagliata. Il pregiudicato romano intanto, è stato denunciato per detenzione illegale di fuochi d'artificio. Aveva appena preso la merce ed era pronto ad avviare la redditizia attività tra Natale e San Silvestro. Il Cobra? Spiegano gli artificieri della polizia: «Può avere gli stessi devastanti effetti della gelatina di nitroglicerina. Potrebbe staccare di netto una mano».
Ma sul mercato degli irriducibili del «Veglione col botto» il più ricercato dopo le palle di Maradona e di Bin Laden, lo tsunami e la bomba Lecciso degli anni passati, ora è la «testata di Zidane», appena ribattezzata come «la Finanziaria». Un ordigno spaventoso, di nome e di fatto, inzeppato d’esplosivo e dagli effetti micidiali. Per accaparrarselo c’è chi è disposto a spendere fino a tre-quattrocento euro. Roba da fare sembrare «leggeri» persino i terribili «Terminator» e «Demolition», vere bombe pronte a saltare in giardini e terrazzi al prezzo di circa cinquanta euro. Del resto c’è chi giura che quest’anno, dopo l’indulto, numerosi ex detenuti abbiano intenzione di festeggiare alla grande, a qualunque rischio e soprattutto prezzo. «Le conseguenze di questi acquisti scellerati, spesso avventati - affermano in questura - sono terribili. La conta dei feriti dei primi giorni dell’anno lo conferma: c’è chi resta mutilato, chi perde un occhio. Eppure c’è sempre chi imperterrito continua a comprarne.

Bisogna utilizzare, invece, solamente fuochi certificati e sempre con buon senso».
Per accogliere il 2008, dunque, andranno benissimo le immancabili stelline e candeline magiche, miccette, fontane e raudi: confezioni da pochi euro per accogliere senza problemi il nuovo anno.

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