La neve blocca il Nord, autostrade sott’accusa

Inchiesta dell’Anas per accertare le responsabilità dei disagi sulla A6

La neve blocca il Nord, autostrade sott’accusa

da Milano

La neve li ha sorpresi di notte a Priero, fra Ceva e Montezemolo, sulla Torino-Savona. I due vecchietti di Mondovì, marito e moglie, sono il simbolo di questo dicembre di freddo, gelo e tormenta. Sono rimasti bloccati dalle 5 del pomeriggio di giovedì fino all’alba di venerdì. Li ha trovati la polizia, abbracciati, per sopravvivere al freddo. La donna ha avuto un malore, è finita all’ospedale, ma le sue condizioni non sono gravi. Sotto la neve, spesso, nascono storie. Qualche volta tutto finisce bene. È quello che è accaduto a Novi Ligure, sulla bretella autostradale che collega la A7 con la A26. Tra gli automobilisti prigionieri della tormenta c’è una ragazza che aspetta un bimbo. È all’ottavo mese di gravidanza. Non è il momento migliore per avere le doglie. Ed è questo che la donna sta pensando. Il tempo passa e lei ha freddo e paura. Viene presa dal panico. Grida, urla, chiede aiuto. Se ne accorge una pattuglia della Polstrada, l’agente si mette alla guida dell’auto eraggiunge il più vicino autogrill. La ragazza è salva, presto nascerà un bambino.
La notte di venerdì è stata bianca e lunga. Il giorno dopo è cominciata la conta di danni e disservizi. Roma allagata lungo la Salaria. Sfollati alla foce del Tevere gli abitanti dell’Idroscalo. È bastato un nubifragio per fare paura. Il nord è il più colpito. Milano si è svegliata quasi paralizzata. Non c’erano tram, solo auto coperte di neve parcheggiate ai lati della strada. Per terra alberi e rami, alcuni sono caduti sui fili della luce, bloccando le vetture. Caos. Treni in ritardo. Molti voli cancellati a Malpensa. L’acqua alta a Venezia ha raggiunto una punta massima di 132 centimetri sul medio mare, allagato il 70 per cento del centro storico. A Ceriana, nell’etroterra di Sanremo, sgombrate dicotto famiglie. Ma il peggio è avvenuto sulle autostrade, soprattutto per chi viaggiava da Milano verso Genova. Alcune centinaia di camion e automobili sono rimaste bloccate per ore sulla A7, poco prima di Serravalle. Le code iniziavano a Tortona, dove il traffico è stato deviato sulla A26, sulla bretella di Novi Ligure. Risultato: collegamenti interrotti tra Liguria, Piemonte e Lombardia per quasi 14 ore. La provincia di Savona, infatti, è stata la più colpita dal maltempo. Automobilisti inferociti si sono lamentati per tutto ciò che è accaduto. Ieri mattina sulla A6, controllata da Autostrade per l’Italia, è arrivato addirittura un elicottero dei pompieri per trasportare viveri e coperte ai prigionieri. E così l’emergenza maltempo è diventata subito una questione politica, con una lunga coda di polemiche. Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, non è stato tenero con la società Autostrade. «La viabilità - ha fatto sapere da Udine, durante la festa del volontariato - è il solito tallone d’Achille. Per una nevicata prevista, annunciata e neanche eccezionale, centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati sulle autostrade. La colpa è di alcuni funzionari che evidentemente dormono. Qualcuno sembra non aver capito che quando c’è un’allerta meteo vale per tutti e non soltanto per i vigili del fuoco, i volontari e gli uomini della Protezione civile. Ma anche per le società dei servizi». Decisamente polemico.
Non si è fatta attendere la risposta del sottosegretario ai Trasporti Paolo Uggè: «Non sono d’accordo con Bertolaso. Non è con le grida manzoniane che si risolvono i problemi quando cade la neve. Vietare l’ingresso dei mezzi pesanti sulle autostrade è assurdo.

Semmai bisognerebbe rendere obbligatorie le catene sui mezzi in transito durante l’inverno». Intanto l’Anas ha aperto un’inchiesta: cosa è successo sulle autostrade? Di chi è la colpa? Sono i primi giorni di dicembre e l’inverno non è ancora arrivato.

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