Nichetti: «Sorelle Materassi» fedeli a Palazzeschi

Giovanni Antonucci

Le sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi è il suo romanzo più popolare ma anche il più teatrale come dimostra la fortuna degli adattamenti scenici che ne sono stati tratti. Ora è la volta di una nuova edizione, in scena al Teatro Duse di Bologna, nel rodato adattamento di Fabio Storelli rivisto dal regista Maurizio Nichetti. Palazzeschi, in una lettera scritta a Antonio Baldini nel 1933, l'anno prima della pubblicazione, sintetizzò perfettamente il senso del suo romanzo: «Le sorelle Materassi sono delle piccole e brave ricamatrici e cucitrici alle quali per i casi della vita vengono a svilupparsi tardivamente e confusamente i sentimenti elementari della donna: maternità e amore» per concludere che si trattava di «una vicenda modesta con un po' di colore». In realtà era tutto fuorché quest'ultima perché Palazzeschi vi distillava il suo estro, la sua ironia sottile e il suo gusto del grottesco, nel rappresentare il rapporto delle due sorelle con il nipote Remo, un gaglioffo irresistibile. La regia di Nichetti è fedele allo spirito del testo ma non sempre riesce a trasmetterci l'originale umorismo dell'autore.

Marina Malfatti è una Teresa Materassi molto palazzeschiana con la sua recitazione equilibrata fra grottesco e patetismo materno, mentre Simona Marchini, bamboleggiando, ci dà un'immagine fuorviante del suo splendido personaggio. Di maniera è il Remo di Massimiliano Davoli, al contrario di Loredana Martinez e Adriana Alben assai bene caratterizzate nei loro ruoli.

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