«Niente Bpi ma Vicenza crescerà»

da Milano

Banca Popolare Italiana sarebbe una preda troppo grande ma Banca Popolare di Vicenza continua a esplorare il mercato alla ricerca di un’occasione di crescita mentre l’1% di Antonveneta è destinato a confluire nell’Opa che l’olandese Abn-Amro si è impegnata a promuovere.
Il presidente Gianni Zonin ha ribadito ieri le linee strategiche del gruppo veneto che ha da poco concluso un aumento di capitale da 500 milioni e incrementato al 2,5% il proprio impegno nella Popolare di Intra. Quest’ultima è impegnata in una severa pulizia di bilancio per superare il fallimento Finpart che spinge il mercato a scommettere su un’integrazione con un altro gruppo (alcune indiscrezioni indicano vicina al 2% anche la Popolare dell’Emilia Romagna). L’investimento di Vicenza è però da intendere come un corteggiamento e non come un progetto ha fatto intendere Zonin sottolineando come il gruppo rispetti «l’autonomia delle altre banche» e non sia propenso alle «azioni di forza». In ogni caso Vicenza guarda ad acquisizioni compatibili con le proprie forze: «Difendiamo la nostra autonomia ma non vogliamo fare il passo più lungo della gamba. No a grandi avventure», ha proseguito Zonin commentando le voci che volevano la Popolare vicentina interessata a Lodi.

«Dovremmo fare un altro aumento di capitale per acquisire Bpi, una grande avventura che però ci è impossibile», ha detto il banchiere secondo cui semmai Bpi potrebbe essere una «concorrente in eventuali acquisizioni». Infine il destino della quota detenuta in Bnl (3,8%) sarà deciso in base all’emergere di eventuali «sinergie».

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