Niente mensa per i bimbi morosi

IL CASO I genitori non hanno ancora pagato i ticket per i pasti. Il preside li difende ma il sindaco è per la linea dura

Niente mensa perché non pagano. Perché «non sono residenti». In realtà sono figli di nomadi o di immigrati. In tutto sono una cinquantina di bambini che frequentano la scuola primaria di Pessano con Bornago. «Una storia incredibile - spiega il preside, Felice Menna –. Siamo una scuola a tempo pieno e vorrebbero lasciare degli alunni a digiuno fino al tardo pomeriggio, quando tornano a casa. Appena ci hanno comunicato che avrebbero sospeso il servizio per un gruppo di alunni, abbiamo avvertito anche il prefetto. Niente da fare. Così per non lasciare i bambini a digiuno gli insegnanti si portano da casa un panino e rinunciano al loro pasto». Tutto ciò avviene in base a un protocollo d’intesa fra il Comune e una ditta appaltatrice del servizio. «Siamo di fronte a una strana gestione del servizio – continua il preside – perché in realtà le famiglie morose sono molto più numerose, tanto che il buco complessivo ammonta a 28mila euro.

Le famiglie talora si vedono ingiungere di pagare magari con due anni di ritardo, ma i loro figli hanno continuato a usufruire del servizio. Perché questi bambini no? Per questo ci batteremo perché si arrivi a superare questo contrasto». Una situazione che ha spaccato anche la giunta di centro sinistra di Pessano.

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