«Niente rumenta a Scarpino» E il Pdl lascia solo il Carroccio

Altro che spazzatura. Qui si tratta di questioni di principio. Sarebbero proprio queste a spiegare il perché, ieri pomeriggio a palazzo Tursi, il gruppo del Pdl si è astenuto sulla spazzatura diretta da Napoli a Scarpino. Un ordine del giorno presentato in consiglio comunale da Alessio Piana, della Lega Nord, chiedeva a sindaco e giunta di «esprimersi contro ogni eventuale trasferimento di rifiuti campani verso il nostro comune». Risultato della votazione: due voti favorevoli (lo stesso Piana e Bernabò Brea, La Destra), 25 contrari (tutta l'opposizione) e 14 astenuti (il Pdl). Il motivo, si diceva, è di principio: «Quando l'eventuale soluzione del problema della spazzatura a Napoli sarebbe ai più apparsa come una vittoria di Berlusconi - si legge in un comunicato stampa del Popolo della Libertà -, la città non ritenne giusto dare un aiuto alla città di Napoli. Oggi, a pochi mesi di distanza, il Pd cittadino cambia radicalmente la sua linea per sostenere il sindaco De Magistris e va incontro all'appello di assunzione di responsabilità fatto dal presidente del consiglio». «I colleghi hanno scelto di seguire gli stessi movimenti dello scacchiere nazionale - osserva Alessio Piana -, senza considerare però che stiamo parlando della salute degli abitanti di Scarpino, che, ancora una volta, dovranno subire il via vai di camion diretti in discarica. Il Pd ha cambiato idea con De Magistris a Napoli? È vero. Un motivo in più per chiedere che non vengano portate qui tonnellate di rumenta».
In aula rossa, l'intervento del capogruppo del Pdl, Matteo Campora, aveva lasciato ben sperare i presenti: «La situazione di Scarpino e la gestione dei rifiuti a Genova - dice il capogruppo -, sono fallimentari da vent'anni». Poi, ci pensano i cittadini del comitato di Scarpino e del centro est, insieme a diversi rappresentanti della Lega Nord, a farsi sentire. Tra fischi, cartelli («Scarpino: il cuore ferito») e striscioni («No alla spazzatura da Napoli»), vengono allontanati dai vigili urbani. Ma non le mandano a dire: «Siete dei parassiti, vergogna» tuona una signora. E poi, la soluzione: «La spazzatura a casa del sindaco», fa eco un altro.
Numerose intrusioni, in alcuni casi anche con furti, negli uffici dei gruppi consiliari Udc, Verdi e Gruppo Misto del Comune di Genova. Le ha denunciate il presidente del consiglio comunale di Genova, Giorgio Guerello, nella seduta che si è tenuta ieri pomeriggio a palazzo Tursi. «A giugno ci sono state due intrusioni nel Palazzo delle Torrette - ha raccontato il presidente del consiglio comunale -. Nella prima sono stati rubati un computer e dei buoni pasto, nella seconda niente». Il gruppo Udc ha denunciato che «sono state rotte tre serrature per accedere ai locali».


«Sono in corso le indagini della polizia municipale e sono state rafforzate le pattuglie notturne nell’area del Palazzo delle Torrette», ha sottolineato l’assessore comunale alla Città Sicura, Francesco Scidone che ha raccomandato i colleghi e il personale: «È il caso di tenere chiuse le finestre quando si lasciano gli uffici alla sera».

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