"Non pensavo di vincere così tanto"

Vale ad Assen centra il 100° Gp: «Quando Stoner è andato largo ha capito che era il mio momento». Uno striscione con le foto di tutte le sue vittorie per festeggiare l’evento: «Ma tre di queste sono super»

"Non pensavo di vincere così tanto"

Assen Dopo il grande equilibrio delle prove, ci si aspettava un'altra gara combattuta, con Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Casey Stoner a sfidarsi sul filo dei centesimi. Invece non c'è mai stata incertezza: troppo netta la superiorità di Valentino, in testa solitario dal secondo all'ultimo giro. «Sicuramente è stato un gran premio più noioso di quello di Barcellona, ma non potevo rischiare un altro arrivo in volata: sarebbe stato troppo per i deboli di cuore come mia nonna!».
Cosa si prova ad aver vinto 100 Gran Premi?
«È emozionante, è sicuramente un giorno che ricorderò per tutta la vita. È un traguardo importante, che non pensavo di raggiungere nemmeno quando ero a quota 70 successi. Vincere è difficile, continuare a farlo difficilissimo e tornare al successo dopo due anni difficili (2006 e 2007, ndr) lo è ancora di più».
Come si fa a rimanere così tanto tempo ai vertici?
«È una serie di fattori. Ho iniziato presto, a 17 anni, e nella mia carriera ho sbagliato poche mosse, scegliendo sempre moto competitive e team forti. Se ho vinto tanto, il merito è anche di chi mi sta vicino, della mia squadra, della mia famiglia, dei miei amici come Uccio, Albi e Carlo che mi danno tranquillità e motivazioni per continuare a questi livelli».
Sembrava dovesse essere un gran premio molto combattuto, invece è stato un successo apparentemente facile.
«È stata una gara perfetta. Abbiamo lavorato bene in prova e quando Stoner è andato largo ho pensato che quello era il mio momento, che dovevo andare in testa e provare a prendere un po' di margine. Solitamente, io fatico in queste situazioni, mentre questa volta ci sono riuscito bene: posso dire di essere ancora più forte».
Sarà così fino alla fine della stagione?
«Il campionato è un'altra storia, è molto aperto ed equilibrato: sarà una dura sfida fino all'ultima gara. Bisogna rimanere sempre concentrati, perché basta distrarsi un attimo per perdere parecchi decimi. Sicuramente, comunque, siamo messi bene e da due gran premi riesco a lavorare come piace a me: la moto funziona alla grande».
Ma è possibile raggiungere Agostini nel numero di vittorie?
«Non lo so, è ancora lontano. Ago dice che i suoi successi sono 123, ma sostiene anche di avere 55 anni (in realtà ne ha 67, ndr)... In ogni caso, anche 122 sono un bel po' e per raggiungerlo dovrei correre ancora un po' di anni. Al momento mi sento in forma, sia psicologicamente sia fisicamente e raggiungere Giacomo potrebbe essere un bell'incentivo».


Per celebrare questo importante traguardo, ha preparato un cartellone di 25 metri con le foto di tutti i suoi successi: ne ricorda qualcuno in particolare?
«Ne direi tre: il primo con la Yamaha nel 2004 in Sud Africa, quello di Laguna Seca dell'anno scorso e quello a Barcellona di due settimane fa».

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