La Notte Bianca? La pagano i genovesi

Ventiquattromila euro. Tanto è costata al Comune la Notte Bianca di Genova. Tursi ha dovuto tirar fuori dalla cassa 20.000 euro per il servizio straordinario di Amt, mentre gli altri 4.000 invece sono andati ad Amiu, per garantire le grandi pulizie e far tornare la città al suo stato normale. Ma non si era parlato (e più volte) di iniziativa a costo zero per il comune? «Tutto il resto infatti - puntualizza l'assessore al commercio Gianni Vassallo - è stato pagato dagli sponsor». Per un totale di 398.000 euro di spesa, che corrispondono, stando ai dati ufficiali, ai costi totali dell'evento. Certo, se non si considerano i costi sostenuti per la «notte dei municipi» di venerdì dai commercianti e i centri integrati di via della città. «Aggiungiamo anche la sponsorizzazione nella sponsorizzazione - osserva Stefano Balleari, Pdl -. Un quotidiano locale ha sponsorizzato Amt, per pubblicare un tagliando con cui si poteva andare in bus gratis tutta la notte. E veniamo a sapere che quella sponsorizzazione ne nasconde un'altra di una azienda privata che, a sua volta, avrebbe sponsorizzato il quotidiano. Insomma, un vero e proprio gioco di scatole cinesi». «Con la Notte Bianca abbiamo dato un messaggio sbagliato ai giovani - dice Emanuele Basso, L'altra Genova, -: come a dire che anche durante la crisi, non si finisce mai di fare festa». Senza contare che uno degli sponsor principali «Era una famosa marca di alcolici. E il dopo, ci è costato non poco». Più di ventimila euro, soldi dei cittadini, che potevano forse essere meglio spesi in servizi per i cittadini. Ma l’assessore Vassallo non ci sta: «Sono polemiche inutili - si lamenta -. Come nel vecchio detto cinese: invece di guardare la luna, fate come lo stolto che guarda il dito».

Ma le critiche dell'opposizione non si limitano ai costi, ma anche alla «coincidenza» della notte bianca con l'ultima serata della festa Pd, proprio al Porto Antico. Un tentativo di politicizzare la grande kermesse di sabato, «che dovrebbe far riflettere attentamente», osserva Guido Grillo.

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