nostro inviato a Londra
A petto nudo in mezzo allarena. Il giovedì di Wimbledon ha la faccia di Novak Djokovic: Nole, da Belgrado in giù lo chiamano tutti così, è un fascio di nervi nel poligono del tie break contro Lleyton Hewitt, ma al momento giusto sa come ammorbidire il corri e tira dellaustraliano, ex teen idol e vegetariano doc visto che qui portò a casa la coppa nel 2002. Il serbo stira lex golden boy in quattro set (7-6, 7-6, 4-6, 7-6), in tribuna, nel family box riservato a Djokovic, mamma Dijana e papà Srdjan non muovono un muscolo fino alla fine: quel ragazzo con i capelli a spazzola è il loro gioiello, due giorni fa con Kiefer nel salottino del campo due ritmavano un applauso quando il resto del pubblico si rimetteva le mani in tasca, era il loro modo di fargli sentire che cerano. Ieri, non ce ne è stato bisogno. Il campo numero due si è inchinato al tennis di Djokovic, lultimo punto è rimbombato in tutto lAll England club che ha trovato, se non ancora un re, almeno un nuovo principe azzurro.
Perché in un torneo che porta agli ottavi la squadra più giovane di sempre (si va proprio dai 20 anni di Djokovic ai 27 di Ferrero, ieri salito fino al 5 pari con Federer, era sotto 4-1, prima di rintanarsi con lo svizzero negli spogliatoi per la pioggia; Roddick-Gasquet invece non hanno nemmeno cominciato), il ragazzo cresciuto alla scuola tedesca di Niki Pilic e transitato dalle mani di Riccardo Piatti è il più giovane tra gli otto sopravvissuti al girone infernale sullerba. Lui è il predestinato, lui riesce, in un pomeriggio, a far sembrare già vecchi Federer e Nadal (ieri vincitore in rimonta, era sotto di due set, sul russo Youzhny). Per ora è solo unillusione ottica ma il tempo, nel tennis centrifuga, gioca al suo fianco, anche se il serbo ha solo un anno in meno di Rafa e di Gasquet, tanto per fare i nomi di due che, rispetto a Roger lImperatore, sembrano dei ragazzini.
Lui non ci fa molto caso, il braccio di ferro con Hewitt lha stravolto. I capelli restano a spazzola, i pensieri ancora si devono sciogliere. «Ero talmente concentrato sul match che mi sono dimenticato di cambiare le scarpe. Eppure mi rendevo conto che avrei dovuto farlo, ma non sono riuscito a trovare il tempo nella mia testa per compiere quelloperazione». Ieri sera cena con mamma e papà e la famiglia Ivanovic, Ana e genitori. Il gruppo serbo non si perde mai di vista. La Ivanovic ha salvato tre match point prima di riemergere ed eliminare la Vaidisova (la 18enne ceca killer della Mauresmo) e ora sbatte contro Venus Williams (due set alla Kuznetsova). Laltra semifinale, Henin-Bartoli, sembra già in archivio e se non piove oggi ci andrà a tutti gli effetti.
I quarti e gli ultimi due incroci femminili: Wimbledon avrebbe faticosamente rimesso in sesto il tabellone. Le previsioni per oggi sono discrete, dicono che dopo le diciotto il rischio pioggia scenderà sotto il 10%. Sembra persino troppa grazia.
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