Novara e Varese, le sorprese provano il salto triplo

Il Novara e il Varese, due delle quattro promosse dalla Lega Pro (ex serie C1) sono nei quartieri alti della serie B. Ed entrambe, partite senza dichiarate grandi ambizioni, adesso sognano la promozione. Il Varese addirittura sogna di ripetere l’exploit degli anni ’60 quando fece il doppio salto, dalla serie C alla A in due stagioni. Impresa riuscita ad altre quattro squadre, due volte al Como a distanza di vent’anni, ed al Modena, con il bis all’inizio di questo millennio, una volta alla Fiorentina dopo il fallimento del 2002, ed al Cesena, storia recentissima. Per la squadra lombarda sarebbe il suggello alle celebrazioni del centenario e il completamento della grande rinascita dopo il fallimento del 2003-04 e la ripartenza dall’Eccellenza grazie all’intervento di Riccardo Sogliano, storica bandiera dei biancorossi.
Quella del Varese sarebbe una scalata-record, cinque passaggi di categoria in sette stagioni. A Varese sognano, tornano alla mente gli anni ’60, allenatore l’uruguayano Ettore Puricelli, soprannominato “testina d’oro” per la specialità di segnare di testa quando giocava nel Bologna e nel Milan. La squadra vinse il girone A della serie C precedendo, guarda caso, il Novara, l’anno seguente s’impose in B davanti al Cagliari di Arturo Silvestri ed al Foggia di Oronzo Pugliese. Fra i protagonisti della duplice promozione il portiere Lonardi, i centrocampisti Cucchi e Volpato e l’attaccante Pasquina, il bomber del momento che in serie A lasciò il posto a Pietro Anastasi. Non giocatori di grande esperienza, ma di notevole entusiasmo e spirito agonistico, un po’ come il Varese di oggi che il presidente Antonio Rosati e il direttore sportivo Sean Sogliano hanno messo a disposizione dell’allenatore Giuseppe Sannino.
Prima del Varese era stato il Modena a realizzare il doppio salto, allenatore Vittorio Malagoli, modenese che aveva giocato in serie A con il Bologna. Vinse nel ’60-61 il suo girone della serie C, nella successiva stagione sempre con Malagoli in panchina conquistò la serie A classificandosi al secondo posto dietro il Genoa. Due stagioni nel segno dell’ala Enrico Pagliari, 26 gol tra B e C. Il bis modenese trent’anni dopo, sotto la presidenza di Luigi Montagnani, in panchina Gianni De Biasi, promozione sofferta e decisa nel finale dopo il lungo e combattuto duello con il Como (anch’esso promosso c on i play-off), gol storico di Ciro Ginestra nell’extra-time alla penultima giornata nello scontro diretto. Sempre con Di Biasi arrivò in serie A, questa volta dietro lo stesso Como e davanti a Reggina ed Empoli, campionato con quattro promozioni.
Due le scalate del Como. Alla fine degli anni Settanta, con l’allenatore Pippo Marchioro e il debutto di Pietro Vierchowod perno della difesa assieme a Silvano Fontolan. Poi l’arrivo di Enrico Preziosi nel Duemila coincise con la rinascita dei comaschi dopo qualche difficile vicenda societaria, Loris Dominissini in panchina, Ferron in porta, Marco Rossi e Allegretti a centrocampo, Bjelanovic in attacco.
Anomala la scalata della Fiorentina. Retrocessa dalla serie A nel 2001-02 la società toscana non venne iscritta alla serie B per inadempienze amministrative e fu ammessa al campionato di serie C2. I giocatori svincolati d’autorità, rimase solo Antonio Di Livio che nel suo quinto anno viola guidò la squadra nella lunga rimonta; grande protagonista della promozione in C1 fu Christian Riganò, prelevato dal Taranto, capocannoniere con 30 gol. In panchina Alberto Cavasin. L’anno successivo, per risolvere il caso Catania, il campionato di serie B fu allargato a 24 squadre con il ripescaggio della società siciliana e della Fiorentina per meriti sportivi. Saltando la stagione in C1 la scalata viola fu così accorciata di un anno. Squadra rinforzata, in organico oltre a Di Livio e Riganò il portiere Cejas, i difensori Comotto e Alessando Lucarelli, a centrocampo Maggio, in attaccto Vryzas e Graffiedi. In panchina Alberto Cavasin e dalla 27ª giornata Emiliano Mondonico. La Fiorentina si piazzò al sesto posto dietro Palermo, Cagliari, Livorno, Messina ed Atalanta; acciuffò la promozione in extremis nello spareggio-qualificazione con il Perugia di Cosmi.
L’ultima impresa è del Cesena, oggi in serie A. Ultima nel campionato cadetto 2007-08, la società romagnola cambiò radicalmente l’organico.

Con Pierpaolo Bisoli (ex Prato) in panchina e la scoperta dell’argentino Schelotto, ma soprattutto con l’apporto dei 14 gol di Simone Motta (passato l’anno dopo al Novara), i romagnoli riconquistarono la serie B vincendo il proprio girone di Lega Pro. E’ storia recentissima, poi, l’incredibile sorpasso sul Brescia nell’ultima giornata dello scorso campionato di serie B e la promozione diretta in A conquistata a Piacenza.

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