Fino ad oggi è stata un’occasione mancata, o forse sarebbe meglio dire la grande incompiuta della Milano del futuro. Dietro l’angolo,però,potrebbe esserci la svolta per l’ex quartiere operaio più interessante della città, l’area di archeologia industriale che una volta distribuiva gas e energia in tutte le case dei milanesi e che da molto tempo attende una nuova identità. Parliamo di Bovisa, ovvero di un progetto fermo da dieci anni, ben precedente ai sogni dell’Expo, e che dovrebbe regalare a Milano il primo polo internazionale che mette in sinergia Università, ricerca scientifica, social housing e creatività. Fino a oggi la tanto annunciata rinascita del quartiere in zona 9 storicamente recintato dai binari delle Ferrovie Nord è rimasta per metà un sogno; la realtà è uno sviluppo a macchia di leopardo contraddistinta dalle nuove sedi distaccate del Politecnico (architettura, design e ingegneria), la struttura provvisoria della nuova Triennale, l’Istituto Mario Negri e il polo digitale di Telelombardia. A breve però, sarà finalmente siglato l’accordo di programma tra il Comune, EuroMilano, il Politecnico, A2A già proprietaria della zona dei Gasometri, Ferrovie Nord e Camera di Commercio. Il piano prevede la trasformazione di un’area di 871mila metri quadri che accoglieranno il Parco scientifico e tecnologico, il Palazzo dell’Innovazione, la nuova Triennale, il nuovo teatro Ciak, un music hall che riesumerà il nome dello storico «Capolinea», oltre a residenze convenzionate per gli studenti. «Sarà una data storica» dice Alessandro Pasquarelli, amministratore delegato di EuroMilano, la società che da anni è impegnata nel programma di recupero e riqualificazione delle aree metropolitane di Bovisa e Certosa. «L’accordo riguarda infatti un arcipelago di proprietà del Comune, del Politecnico, di EuroMilano, di A2A, di Ferrovie Nord Milano e di Esselunga. Il primo passo sarà la bonifica del parco degli ex gasometri, dismesso da decenni e che accoglierà un mix funzionale di strutture di ricerca, terziario e residenza convenzionata». Già, la famigerata bonifica su cui si arenò dieci anni orsono il primo progetto del museo di arte contemporanea che sarebbe dovuto sorgere proprio all’interno dei gasometri. In quell’area, suggestive strutture di archeologie industriale come le Officine del Gas, saranno recuperate e trasformate per ospitare un polo dedicato alla creatività tra cui la nuova Triennale (che sostituirà l’attuale capannone di Triennale Bovisa), il Ciak e studi musicali. E ancora,è previsto l’ampliamento del Politecnico e la nuova sede dell’Istituto Mario Negri. «Questo progetto -spiega Pasquarelli- così come quello di housing sociale che verrà sviluppato in partnership con Fondazione Cariplo, darà vita a un polo di studio e di ricerca ma con tutte le infrastrutture necessarie agli studenti e ai ricercatori per non vivere in un quartiere-ghetto». Dalla sigla del protocollo, saranno sufficienti due anni per il decollo delle opere che dovrebbero andare di pari passo con il rinnovamento della viabilità di una zona che dista in linea d’aria soltanto un chilometro dalla Stazione Garibaldi ma che è oggi scarsamente raggiungibile.
Il progetto viabilistico del Comune prevede di costruire due nuovi accessi: uno a est, con una nuova entrata che passerà sopra la ferrovia a nord della stazione di Bovisa/Politecnico, e un altro all’angolo nord-ovest. Che sia la volta buona?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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