Google si schiera contro le foto fake. Ecco il nuovo servizio per proteggere le immagini

Lo strumento "About this Image" ricostruisce la storia delle immagini pubblicate online, restringendo il campo agli abusi che possono essere compiuti con le foto fake, un pericolo a cui tutti sono potenzialmente esposti

Immagine falsa generata da AI (account @TikTok/@vince19visuals)
Immagine falsa generata da AI (account @TikTok/@vince19visuals)
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Le Intelligenze artificiali generative sono in grado di fare molte cose. Creano testi, musica e immagini. Proprio su queste ultime si concentra About this Image, il servizio Google che verrà lanciato durante l’estate all’inizio soltanto negli Stati Uniti d’America e che sarà di aiuto per sconfiggere il fenomeno delle foto rielaborate, le foto fake, un pericolo a cui chiunque può essere esposto.

Google ha quindi voluto rivoluzionare la ricerca per immagini, fornendo uno strumento utile e di facile utilizzo. Non occorre provocare allarmismi, è comunque facile per una platea sempre più ampia di persone – come dimostra la foto di Papa Francesco che indossa un piumino – manipolare immagini e non sempre per scopi ricreativi o ludici.

Google corre ai ripari

Lo strumento di Google permetterà di avere tutte le informazioni disponibili di un’immagine, a partire dalle pagine web sulle quali appare, oltre a quando e dove è stata pubblicata per la prima volta.

Se, per esempio, si scopre che un’immagine è stata pubblicata per la prima volta su un sito notoriamente poco attendibile, si può giungere alla conclusione che si tratta probabilmente di una foto fake. Questo aiuta anche a orientarsi tra le tante bufale che girano sul web ed è una misura che dovrebbe scoraggiarne la diffusione. Allo stesso modo, chi volesse ledere la reputazione altrui, dovrebbe fare i conti con uno strumento che permette di risalire alla propria identità anche se, i tanti metodi per navigare in modo anonimo, rischiano di complicare le attività di identificazione.

Il riuscire a risalire in modo preciso alla genesi di un’immagine non è una panacea, non mette al sicuro da manipolazioni delle fotografie, soprattutto se, dal momento in cui è stata pubblicata online, al momento in cui la si vede per la prima volta è passato molto tempo. Ciò non toglie che – pure non essendo un metodo di controllo infallibile – restringe molto il cerchio e aiuta a fugare dubbi, anche se non sempre in modo risolutivo.

Perché occorrono strumenti simili

Le tecnologie che permettono di manipolare o creare da zero immagini proliferano. Con il passare del tempo diventeranno sempre più diffuse e di facile utilizzo, grazie ai dati sempre più precisi e numerosi con cui le Intelligenze artificiali generative vengono addestrate.

Per il momento si sa poco di come funzionerà About this Image, ma è comunque un cambiamento epocale: i Big del tech si stanno accorgendo della necessità di porre un freno alle manipolazioni che possono ledere sia i singoli individui sia intere comunità, rendendo più rischioso creare contenuti fasulli e fornendo alle persone strumenti per individuarli con maggiore accuratezza.

È lecito attendersi, fosse solo per fornire una risposta adeguata all’iniziativa di Google, che

anche altri giganti della tecnologia si muovano in una simile direzione. Così facendo, quando gli strumenti a disposizione degli utenti saranno diversi, sarà ancora più semplice riconoscere i contenuti reali e quelli fake.

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