Nuovo record del maltempo: nove week end senza tregua

Il maltempo è da record. Sono nove week end consecutivi che la pioggia non dà tregua. Piove, l’Italia sott’acqua, sotto la neve, sotto la grandine, a seconda delle latitudini e a stretto giro di vento. Gli esperti del settore ieri dicevano, usando il solito gergo per iniziati, che «una perturbazione sta interessando tutto il centro nord». La verità è che questa perturbazione dura da tutto il mese di novembre, dalla notte del primo, per essere precisi, chiedere agli abitanti di Vicenza per avere conferma. Ed è proprio per l’avvio tragico di questo mese che ogni millimetro di pioggia adesso viene monitorato con un’attenzione che, almeno al nord, risulta eccezionale.
Non è stata eccezionale, invece, l’alta marea che ha invaso piazza San Marco a Venezia. Ieri mattina l’acqua alta ha superato il metro e nella tarda serata si è avvicinata al metro e trenta. Il Centro maree del Comune di Venezia ha avvertito che il rischio rimarrà fino a domani. Il colpevole, sarebbe lo Scirocco che dall’Adriatico a Venezia soffia a 50-60 chilometri all’ora. E se a San Marco sono abituati ad affrontare situazioni del genere, c’era invece molta preoccupazione per il Vicentino e il Padovano, nelle zone reduci dall’alluvione. Corsi dei fiumi monitorati, centraline attivate, sacchi di sabbia pronti all’uso ma, per fortuna, non sono stati raggiunti i livelli di guardia e, nonostante la giornata gonfia di nubi e di pioggia, non sono stati segnalati particolari problemi.
Neanche in Trentino Alto Adige, dove sopra i mille metri ha nevicato. Il maltempo, con nevicate e piogge, è previsto anche per oggi, con conseguente aumento del pericolo valanghe, definito «marcato», cioè di grado 3 su una scala che arriva fino a 5. Da domani la situazione dovrebbe migliorare, con le temperature in calo e col progressivo avvicinarsi alla stagione invernale. Se in Trentino Alto Adige ora è alto il pericolo valanghe, in Lombardia una valanga ieri c’è stata davvero e ha sorpreso tre persone. È successo a Valbondione (Bergamo), dove due escursionisti sono riusciti a mettersi in salvo da soli mentre il terzo è stato ritrovato, dopo quattro ore di ricerca dal Soccorso alpino e del 118 con le unità cinofili, in gravi condizioni. Era in stato di ipotermia ed è stato ricoverato d’urgenza in ospedale. C’è stata un’altra slavina che ha coinvolto due volontari del Soccorso alpino e uno sciatore al passo del Tonale (Brescia): era in corso un’esercitazione sulla pista Paradiso, quando i tre sono stati travolti dalla neve. Nessuno ha riportato ferite gravi.
Tornando ai corsi d’acqua e alle grandi piogge, ieri è stato messo sotto particolare osservazione il Seveso, che in Lombardia è uscito spesso dai propri argini. Per quanto riguarda il Po, l’Aipo (Agenzia interregionale per il Po) ha spiegato che, nel tratto tra Piacenza e il Delta, si prevedono «livelli idrometrici prossimi alla soglia di criticità ordinaria». Traduzione: tutto sotto controllo, anche se «dovrà essere data particolare attenzione alle attività poste nelle aree golenali aperte». A lanciare il grido d’allarme per questo novembre in ammollo è la Coldiretti. «A causa della continua pioggia - spiega l’associazione degli agricoltori - non sarà possibile procedere con le semine annuali in tempo utile per le coltivazioni. Tra le zone più colpite il veneto, dove si contano perdite nel settore per circa 25 milioni».
Ma la pioggia questo mese non ha fatto distinzioni di latitudini. L’altro giorno a Capri è successo il finimondo e la celebre Piazzetta è finita sotto diversi centimetri di grandine. Il Dipartimento della Protezione Civile ha avvertito che le piogge e i temporali che ieri hanno afflitto il nord, oggi si trasferiranno al sud, partendo dalla Campania per poi trasferirsi, con fulmini e forti raffiche di vento, verso la Sicilia.

In attesa del freddo che dovrebbe arrivare tra pochi giorni, chiudendo i rubinetti a questo novembre allagato. E c’è apprensione anche per il bacino del Tevere, nel Lazio e in Umbria. La pioggia costante potrebbe causare un innalzamento del fiume nel tratto urbano.

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