Cardinale ha pensato di trasformare il Milan in un bulldozer

Per Cardinale i miliardi si fanno "non come l’Inter, che ha vinto lo scudetto ed è poi finita in bancarotta". Ma i guai sono personali dell’ex presidente Zhang (e non per motivi calcistici)

Cardinale ha pensato di trasformare il Milan in un bulldozer
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«Io sono Ibra»: ci voleva una lezione all’Harvard Business School per fare un’analisi particolareggiata del Milan di Gerry Cardinale. Il futuro è miliardario, le vittorie arriveranno, ma l’importante ora, più che strutturare, e di destrutturare gli altri. Come fanno gli imprenditori americani (tipo Trump insomma), che prima picchiano il pugno sul tavolo e solo dopo scendono a patti. In questo caso Gerry ha pensato bene di trasformare il Milan in un bulldozer, solo che qualche tifoso ha paura che questo rappresenti il movimento della squadra in classifica, come si è visto dall’inizio di questa stagione. Ma tant’è per Cardinale i miliardi si fanno «non come l’Inter, che ha vinto lo scudetto ed è poi finita in bancarotta».

In realtà la cosa non risulta, visto che i cugini mentre vincevano la seconda stella hanno ripianato il bilancio (i guai semmai sono personali dell’ex presidente Zhang, e non per motivi calcistici), però è bello dirlo, chissà che si possano aizzare le folle. E allora vai con i pugni sbattuti qua e là, tipo «è bello essere il presidente dell’unica squadra di Milano» (Scaroni), oppure «San Siro è un vecchio manufatto, la sua storia l’ha fatta il Milan» (sempre Scaroni, e sarà bello poi vedere come mettersi d’accordo con l’Inter per rifarlo nuovo, e soprattutto San Siro ringrazia).

Poi, ultimamente ci si è messo pure l’allenatore Paulo Fonseca con il suo «ho paura» contro l’arbitro, a cui poi ha aggiunto le picconate dentro il suo spogliatoio. C’è insomma una strategia, come uando si dice che i grandi successi nascono dalla stabilità societaria.

Magari funzionerà, perché abbiamo tutti apprezzato Zlatan Ibrahimovic come meraviglioso campione e attendiamo ora di capire come agirà da dirigente.

I tifosi rossoneri aspettano di avere insomma chiaro il piano tecnico per il futuro, e adesso – dopo la lezione ad Harvard – tutto è più chiaro. «Io sono Ibra» è la risposta, qualunque cosa voglia dire.

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