Obama perde punti, tutta colpa delle tartarughe

Quando devi gestire 1000 miliardi di dollari per rilanciare l'economia, un attimo di distrazione può capitare. Può succedere che uno pensi che, in fondo, 3 milioni e 400mila dollari non sono poi molti, e possono anche essere spesi - nel quadro delle opere pubbliche che l'amministrazione Obama ha pensato per contrastare la disoccupazione - per un tunnel molto speciale. Perché non è un sottopassaggio o una galleria per una nuova metropolitana. È un tunnel aiutare le tartarughe ad attraversare una trafficata autostrada della Florida senza essere investite dalle macchine. «Alcune tartarughe sono parecchio grosse - ha dichiarato un portavoce del Dipartimento trasporti statale da Miami - Le macchine le investono e questo crea pericoli per tutti».
Il tunnel, invece, crea pericoli solo per il presidente Obama. Non è un caso, infatti, che dopo questa «scoperta» i repubblicani, guidati dal senatore dell'Oklahoma Tom Coburn, siano partiti lancia in resta contro la gestione da parte della Casa Bianca dei 787 miliardi del pacchetto di stimolo. Con un lunghissimo report che prende di mira 100 progetti finanziati dal piano, come la realizzazione di un guardrail attorno a un lago vuoto o l'assunzione nel Nord Carolina di un manager pagato dai fondi di stimolo che per lavoro dovrà trovare altri fondi di stimolo. «Su 20mila progetti analizzati - ha risposto piccato Ed DeSeve, uno dei consiglieri del Presidente - qualche errore ci può stare. Anche perché Coburn parla di piani che poi sono stati fermati» (come appunto quello del lago). Ma non è un caso che Obama, per la prima volta dall'elezioni, cali nei sondaggi. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, il presidente è sceso sotto il muro del 60%, arrivando fino al 58: un consenso comunque molto ampio, che però è trascinato al ribasso dall'economia.
Secondo le elaborazioni del New York Times, infatti, oltre la metà degli americani (52%) è convinta che più che per un piano di stimolo, i soldi dovrebbero essere spesi per ridurre il debito pubblico e per il 60% il governo non ha un piano chiaro per combattere il deficit. Tutto questo a fronte di numeri in altri campi, compresa la politica estera, molto più lusinghieri per Obama e il suo team e la promozione dell’ex rivale McCain («nei primi 5 mesi ha fatto bene»).
Sull'economia invece è sotto pressione, al punto che molti commentatori, con in testa Chuck Todd, il corrispondente dalla Casa Bianca per il network tv Nbc, ritengono che «la luna di miele fra Obama e gli elettori sia arrivata alla fine». «Non è nulla di personale - ha spiegato Todd nei giorni scorsi -. Semplicemente ora la gente sembra valutare di più il presidente su alcune delle sue azioni, e in particolare c'è una crescente preoccupazione per quanto riguarda deficit e casi come quello di General Motors».
Che poi il tunnel per le tartarughe fosse in programma già da tempo e fosse stato richiesto non solo dagli ambientalisti ma dalla stessa amministrazione statale per fermare una moria fra gli animali e facilitare loro il percorso migratorio, non sembra essere veramente importante per gli americani, ancora molto nervosi e preoccupati per la crisi economica. E così, Obama, per cui dal 20 gennaio, giorno dell'insediamento alla Casa Bianca, il consenso medio era stato del 63%, si trova a dover fare i conti con un calo di 5 punti, persi soprattutto fra l'elettorato che si autoraffigura come «indipendente», ago della bilancia delle elezioni.
Ma i dispiaceri per l'ex senatore dell'Illinois potrebbero non finire qui.

Al centro del dibattito politico è la delicatissima questione della riforma sanitaria, uno dei punti chiave del programma di Obama e un tema su cui molti, a partire dall'ex presidente democratico Bill Clinton, hanno fallito in passato. «Ora come ora - ha detto alla Cnn Dianne Feinstein, senatrice democratica della California - il presidente potrebbe non avere abbastanza voti per farla passare, perché anche fra i democratici ci sono molti dubbi».

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