Naufraghi alla deriva su una barca che affonda. «Sconforto», «rabbia» ma soprattutto «smarrimento» sono i sentimenti più gettonati giovedì sera dai consiglieri del municipio Centro-Est. Da un lato le battaglie intestine al centrodestra, dallaltro la parità numerica tra le due squadre che di fatto impedisce da mesi lelezione della giunta dellarancione Enrico Cimaschi, dallalto gli ordini di scuderia dei rispettivi partiti. In mezzo la messa in mora del sindaco Marta Vincenzi che dopo Natale ha inviato a Cimaschi lultimatum per la formazione della giunta. Ma giovedì il presidente ha chiesto ancora tempo: la partita di finalissima si giocherà quindi in zona cesarini, il 27 gennaio, vigilia del commissariamento che manderebbe tutti a casa. Che questo sia lobiettivo più o meno dichiarato dai vertici di quasi tutti i partiti, non è un mistero per gli stessi consiglieri.
Tanto più che attualmente lunico approdo in vista per salvare il municipio sarebbe un patto di legislatura. Una grande alleanza tra Pdl e Pd che alla vigilia della battaglia per il sindaco di Genova rischia di sconvolgere le tattiche per la poltrona di palazzo Tursi. «Mi è stata fatta una proposta dal consigliere Giuliano Bellezza (capogruppo del Pd, ndr) che ha chiesto le mie dimissioni e ho risposto che mi riservo di decidere», ha dichiarato in consiglio Cimaschi dando credito alliter anticipato negli ultimi giorni e che porterebbe alla rielezione dello stesso Cimaschi. Da parte sua Bellezza (assente giovedì dallaula) ieri lha messa così: «Cimaschi le dimissioni le deve dare nel suo stesso interesse, perché la responsabilità di un eventuale commissariamento non deve ricadere su di lui ma sullex presidente Aldo Siri che è stato sfiduciato a giugno dallo stesso consiglio». E poi, «senza dimissioni ogni tentativo di accordo sembrerebbe un inciucio bello e buono», ha aggiunto Bellezza.
Non ci sta, naturalmente, Siri che vorrebbe ricostruire lalleanza originaria con lUdc (transitata nel centrosinistra) e la Lega in rotta di collisione con Cimaschi ed esclusa dalla possibile giunta. «O un consigliere rimane nella coalizione in cui è stato eletto o si dimette», lavvertimento di Siri che incassa a stretto giro di posta la replica lapidaria di Vincenzo Lagomarsino (Verdi): «Siri dovrebbe fare autocritica e presentare le sue dimissioni». Non è tenero neanche Vincenzo Falcone (An) che legge una espressione di sentimento di tre pagine che di fatto accusa lex presidente del municipio di «indurre il cittadino a una visione distorta per sottrarsi alle sue personali responsabilità». Insomma: «Siri non vuole Cimaschi», la sintesi di Falcone. Mentre la Lega ha rinviato ad oggi ogni valutazione coi coordinatori Edoardo Rixi e Bruno Ferraccioli che incontreranno i giornalisti durante la manifestazione organizzata al Parco del Peralto. Ma al di là delle scaramucce politiche e delle dichiarazioni ufficiali, è nei corridoi, tra un caffè e una sigaretta, che si percepiscono i drammi personali di molti consiglieri stretti tra la voglia di andare avanti e la disciplina di partito. A partire dal Pd della Vincenzi che dal commissariamento potrebbe capitalizzare in campagna elettorale la totale disfatta del centrodestra nel municipio più centrale della città. È la realpolitik che fa sbottare la giovane Paola Ravera dellIdv: «in questi 4 anni ho creduto di lavorare solo per il quartiere e nellinteresse dei cittadini, che cosa centra in tutto questo la politica?». Daltra parte laffinità della consigliera con Cimaschi è evidente. Lui coordinatore degli animatori della comunicazione e della cultura della Diocesi di Genova, lei catechista. Uniti dallimpegno nel sociale, ma divisi dalla politica. Perché «io nei confronti del mio partito ho un forte senso di responsabilità», spiega Paola Ravera di fronte alla bocciatura da parte del coordinatore provinciale dellIdv, Francesco De Simone, di ogni ipotesi di accordo col centrodestra.
Allarga le braccia anche il capogruppo del Pdl Luciano Gandini, che rinvia ogni previsione a lunedì, quando ci sarà lincontro al vertice con Giorgio Bornacin e Roberto Cassinelli. Lo stesso Cimaschi deve fare i conti con lopposizione del coordinatore Gianni Barci. Su Vincenzo Lagomarsino grava il pollice verso del segretario provinciale dei verdi Gianfranco Porcile. E se da parte dellUdc non sono arrivate indicazioni ufficiali, unici battitori liberi della partita rimangono Vichy Musso del Gruppo Misto e Vincenzo Falcone di An.
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